Tre epigrafi funerarie, Mantova, Museo del Palazzo Ducale

negativo, ca 1927 - ca 1927
Anonimo
1878

La lastra negativa presenta numerose rinumerazioni, forse frutto di successive inventariazioni

  • OGGETTO negativo
  • SOGGETTO Mantova - Epigrafi - Lapidario
  • ATTRIBUZIONI Anonimo: fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Archivio fotografico SBAP BS
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Chizzola Porro Schiaffinati
  • INDIRIZZO via Gezio Calini 26, Brescia (BS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La lastra fotografa tre iscrizioni latine fissate a una parete. Il Corpus Inscriptionum Latinarum di Mommsen menziona le lapidi due volte: sia tra le false epigrafi della Gallia Cisalpina (Regio X - Venetia et Histria), sia tra le epigrafi di colombario provenienti da Roma. Tutte arrivano a Mantova da Sabbioneta, la prima dal Palazzo Ducale, le altre due dalla casa di Muzio Capilupi (agente di Vespasiano Gonzaga), dove furono viste nel 1775 da Giovan Girolamo Carli, allestitore del museo dell'Accademia (Leandro Ventura, Il collezionismo di un principe. La raccolta di marmi di Vespasiano Gonzaga Colonna, Modena, Panini, 1997, nn. 69-70, 72, pp. 96-97, figg. 165, 166, 168 e documento n. 30, pp. 118-120; CIL, 5.1, 434*, 11-13, p. 43). Pur non potendo affermare che le tre lapidi si trovassero nel portico del Cortile d'Onore al momento dello scatto (la panoramica dello stesso, fotografata dal positivo in Album 61, n. 21, non ci permette di individuarle), non pare fuori luogo affermare che la loro collocazione e la campagna fotografica che le interessò possa essere la stessa della lastra con inv. 4194 (NCTN 03230362). Una relazione del 14 giugno 1926 del direttore onorario di Palazzo Ducale Clinio Cottafavi informa sulla necessità di provvedere al restauro della pavimentazione del portico del Cortile d'Onore, gravemente danneggiato dall'esposizione di armi e mezzi bellici che qui si era concesso di tenere a un comitato cittadino tra 1919 e 1920. "La necessità di dare sistemazione alle iscrizioni e ai cippi funerari, ed altro materiale lapidario scoperto in diversi luoghi ed in vari tempi in provincia e qui trasportato con la consegna delle raccolte del Museo Civico, reclamano un restauro, la maggior spesa per il quale è imposta dalle tristissime condizioni attuali della pavimentazione che ne importano il completo rifacimento (L. 14220)" (Soprintendenza BAP Brescia, Archivio Monumenti, b. 187: Mantova, Palazzo Ducale, Pratica generale). Ipotizziamo quindi che, come per gli altri scatti relativi all'allestimento del lapidario, la data della campagna fotografica in questione possa assestarsi intorno intorno al 1927 circa, quando, come riferisce Giannantoni nella sua Guida, fu data sistemazione alla raccolta lapidaria romana (Nino Giannantoni, Il Palazzo Ducale di Mantova, Roma, La Libreria dello Stato, 1929, pp. 65-66)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303230358
  • NUMERO D'INVENTARIO 4175
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Brescia Cremona e Mantova
  • DATA DI COMPILAZIONE 2012
  • ISCRIZIONI lato emulsione: in basso a destra - 4175 - a inchiostro -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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