Casa Fascio. Anticamera

negativo, post 1931 - ante 1934
Anonimo
1878

La lastra rotta è stata montata a pacchetto in un vassoio di cartone conservazione a grammatura pesante e di spessore adeguato e doppiata nel recto da una lastra di vetro neutro. La struttura rigida così ottenuta, attraverso l'impiego di materiali neutri, permette di visionare la lastra senza pericoli. Il numero di inventario del negativo "3872" e le ulteriori segnature e iscrizioni con le relative posizioni si ricavano dall'inventario storico veronese, dalla scansione eseguita prima del restauro della lastra e dalle note di restauro

  • OGGETTO negativo
  • SOGGETTO Mantova - Architettura - Restauri
  • ATTRIBUZIONI Anonimo: fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Archivio fotografico SBAP BS
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Chizzola Porro Schiaffinati
  • INDIRIZZO via Gezio Calini 26, Brescia (BS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La fotografia fa parte di un piccolo reportage relativo alla "Casa del Fascio", palazzo mantovano del Settecento sito in via Fratelli Bandiera 32, originariamente residenza dei marchesi Ippoliti, poi di proprietà Teni e quindi nel 1932 alienato alla Federazione Provinciale Fascista. Le fotografie oggetto di questa raccolta possono essere ricondotte al passaggio di proprietà dell'edificio, da poco sottoposto a dichiarazione di vincolo, e al risultato dei lavori di adattamento del palazzo a sede del Partito. Nel 1932 Clinio Cottafavi scriveva al soprintendente di Verona di essere stato incaricato "come ispettore onorario ai Monumenti di Mantova, di vigilare appena si inizieranno i lavori di adattamento del fabbricato ... sarei ben lieto di seguire i lavori di demolizione per vedere se venissero in luce importanti cose sotto le attuali soprastrutture per impedirne la distruzione e segnalarle poi a codesta Soprintendenza ..." (SBAP Brescia, Archivio Monumenti, b. 61: Mantova. Edificio via Fratelli Bandiera 32, lettera 18 febbraio 1932). Sempre Cottafavi rassicurava poco dopo che "non solo non si frazionano grandi in piccoli ambienti, ma si abbattono sparsaie per restituire tre saloni alla primitiva grandiosità ... non si porta alcuna modifica alla facciata e non si tocca lo scalone" (IBIDEM, lettera 20 febbraio 1932). I lavori avrebbero portato in luce, sotto il canniccio di un salone, un soffitto ligneo e un fregio ottocentesco ben visibili in una delle fotografie del reportage (NCTN 000) e avrebbero compreso anche un adattamento della facciata (SBAP Brescia, Archivio Monumenti, b. 61, lettera 7 luglio 1932). Sulla base della documentazione, che peraltro si interrompe fino al 1948 -quando il Palazzo era ormai entrato a far parte del Demanio statale- e del riscontro con le immagini, che restituiscono l'aspetto del Palazzo in perfetto stato di ordine e decoro, a restauri ultimati, si propone una datazione agli anni 1932-1933
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300727628
  • NUMERO D'INVENTARIO 3872
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Brescia Cremona e Mantova
  • DATA DI COMPILAZIONE 2012
  • ISCRIZIONI lato emulsione: in basso a destra - 3872 - a inchiostro -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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