Scultura "Le Jeu di Collin Maillard" (=a mosca cieca) di Victor-Edmond Leharivel-Durocher, 1863

positivo, post 1863 - ante 1874
Craveri (xix Seconda Metà)
XIX seconda metà

Si tratta di 3 positivi all'albumina incollati sullo stesso supporto secondario di cartoncino

  • OGGETTO positivo
  • SOGGETTO Francia - Belleme - Scultura - Le Colin-Maillard
    Francia - Scultori - Sec. 19. - Leharivel-Durocher, Victor-Edmond
  • MATERIA E TECNICA CARTA
    albumina
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
  • ATTRIBUZIONI Craveri (xix Seconda Metà): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Biblioteca dell'Accademia Albertina di Belle Arti
  • LOCALIZZAZIONE Accademia Albertina di Belle Arti di Torino
  • INDIRIZZO via Accademia Albertina, 6, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il positivo in esame fa parte del Fondo Odoardo Tabacchi e mostra una fotografia dell’opera “Le Colin-Maillard” (= A mosca cieca) realizzata nel 1863 dallo scultore francese Victor-Edmond Leharivel-Durocher (Chanu, Francia, 20 novembre 1816 - ivi, 9 ottobre 1878) (BIBH: AAB_0064). Come apprendiamo da un trafiletto di “Le Monde illustré” la statua fu donata a Bellême alla fine del XIX secolo dal marchese locale Charles-Philippe de Chennevières-Pointel (“La fête de Bellême. On vient d'inaugurer sur la place de Bellême (Orne), une statue de M. Harivel Durocher, le Colin-maillard, qui est d'une grande originaîlité. C'est à la demande du sympathique directeur des Beaux-Arts, M. de Chennevières, — propriétaire du château de Bellême, où il a rassemblé ses curieuses collections de gravures et de tableaux,— que cette statue a été accordée à la ville par le ministre des Beaux-Arts. La place nous manque pour décrire les fêtes de l'inauguration : grand concours de gens du pays et des environs, grand déploiement de bannières, discours, banquets, retraite aux flambeaux, etc., etc. Nos petits croquis suppléeront à ce défaut de texte; une simple image disant souvent beaucoup plus qu'un long récit.” BIBH: AAB_0063, p. 391). Il Fondo Odoardo Tabacchi comprende documenti, disegni, stampe, libri e materiale fotografico. Odoardo Tabacchi nasce il 19 dicembre 1831 a Ganna, nel comune sparso di Valganna (Varese) e muore il 23 marzo 1905. In seguito al trasferimento della madre a Milano, la famiglia lo iscrive insieme al fratello all’Accademia di Brera. Qui riesce ad affermarsi in alcuni concorsi di seconda classe: nel 1850 per un bassorilievo (sala delle statue) e tra il 1852 e il 1854 per diverse composizioni alla scuola del nudo. Intorno al 1860, soggiorna a Firenze e a Roma, dove ottenne la pensione triennale di scultura. A Firenze realizza il Pianto degli angeli come saggio obbligatorio del primo anno per l’Accademia di Brera grazie al quale nel 1898 riceve il diploma d’onore all’Esposizione d’arte sacra di Torino. Nella primavera del 1861 Tabacchi effettuò pure un breve soggiorno di studio a Napoli, dove conobbe il pittore Filippo Palizzi. Nel 1867 vince il concorso per la cattedra di scultura all’Accademia Albertina, dove si trasferisce l’anno successivo. A Torino il 27 dicembre 1887 sposa la compagna Rosa Ballerini, madre di suo figlio Odo (nato il 22 dicembre 1871). Per quasi un quarantennio egli ricoprì un fondamentale ruolo di garanzia e continuità nella scuola torinese di scultura già radicalmente rinnovata da Vela, all’insegna di realismo e accuratezza esecutiva, costituendo un punto di riferimento imprescindibile tanto per gli studenti dell’Albertina quanto per i committenti pubblici e privati. Nel capoluogo piemontese, realizza numerosi monumenti pubblici, tra i quali si ricordano quelli a Pietro Paleocapa (1871), Giovan Battista Cassinis (1872-73), Giuseppe Timmermans (1874-75), il Genio della scienza per il Monumento al traforo del Cenisio (1879), Garibaldi (1884-87), Salvatore Pes di Villamarina (1887), Giovambattista Bottero (1898-99), così come ne realizza in diverse città italiane. Tabacchi fu socio onorario di Brera (1862), dell’Istituto di belle arti di Urbino (1864), professore onorario dell’Istituto di belle arti di Napoli (1888), accademico di S. Luca a Roma (1896) e consigliere della Promotrice di Torino dal 1869. Fece inoltre parte delle commissioni per l’assegnazione del premio Principe Umberto a Brera (1873 e 1881), per le Esposizioni di Torino (1880, 1884, 1898) e Roma (1883), e per la scelta degli scultori per il nuovo palazzo di Giustizia a Roma (1898). Infine, fu nominato commendatore dell’Ordine dei Ss. Maurizio e Lazzaro (1879), commendatore della Corona d’Italia (1880) e cavaliere della Legione d’onore francese (1879). Al termine di una così lunga e fortunata carriera ricevette la nomina (1895) a presidente dell’Accademia Albertina. Pur avendo rifiutato l’incarico, continuò a esercitare con autorevolezza il proprio ruolo di decano del corpo accademico fino al 1904, quando si ritirò con la moglie presso il figlio Odo, avvocato a Milano
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico non territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100442366
  • NUMERO D'INVENTARIO F.OT_098
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Accademia Albertina di Belle Arti
  • DATA DI COMPILAZIONE 2024
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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