vaso portafiori di Campi Antonia; Società Ceramica Italiana Laveno (sec. XX)

vaso portafiori, post 1952 - ante 1952

Vaso di forma fantastica con piede " a zampa di gallina", interamente smaltato di nero lucido

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO vaso portafiori
  • MATERIA E TECNICA terraglia
  • ATTRIBUZIONI Campi Antonia; Società Ceramica Italiana Laveno (1921/; 1856/ 1965)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE MIDeC - Museo Internazionale del Design Ceramico
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Perabò
  • INDIRIZZO Lungolago Perabò, 5, Laveno-mombello (VA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il vasetto, dalla forma originale denominata "Pinguino", è interamente smaltato in nero ed è un tipico esempio della produzione di Antonia Campi nei primi anni cinquanta del secolo scorso, fortemente influenzata seppur in modo mediato da Dalì, Ernst, Tanguy, Arp, Hepworth e Moore. Benché stravagante questo esemplare entra nella produzione di serie della S. C. I. di Laveno "con il suo piedone alla Luciano Fabro, a parziale confutazione dell'accusa che Gio Ponti aveva rivolto ad Antonia Campi nell'articolo di "Domus" del 1951 (n. 260, luglio-agosto)" (Biffi Gentili). In quell'articolo Ponti sosteneva che le espressioni formali della Campi in quel periodo "sono completamente astratte da ogni funzionalità, destinazione ed economia produttiva". Il vaso è riportato nel catalogo di scelta degli "Articoli fantasia" della S. C. I. Laveno con denominazione "Vasetto C. 99". Nella scheda di A. Reggiori-N. Sangermano l'oggetto viene datato al 1955 circa.
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Museo Internazionale Design Ceramico
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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