Crocifissione
dipinto,
ca. 1750 - ca. 1756
Carloni, Carlo Innocenzo; Coduri, Giuseppe (1686/ 1775; 1720/ 1802)
1686/ 1775; 1720/ 1802
Al centro del soffitto che sovrasta la grande navata a croce greca è affrescata l'Assunzione della Vergine, mentre nel presbiterio compare l'Estasi di San Filippo Neri e nella lunetta absidale la Crocifissione. L'affresco dell'ardita cupola all'ingresso è completato da cori di angeli musicanti e cherubini; in ciascuno dei quattro pennacchi che sovrastano le slanciate lesene portanti sono dipinti tre apostoli, inseriti nelle rispettive nicchie come gruppi scultorei sulle mensole aggettanti. Le cornici e la modanature sono costituite da festoni di fiori e frutti a coronamento dei coretti e delle porte.
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
malta/ pittura
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ATTRIBUZIONI
Carloni, Carlo Innocenzo; Coduri, Giuseppe (1686/ 1775; 1720/ 1802)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE
- LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Filippo
- INDIRIZZO Corso Umberto I, 63,61,0(P), Lodi (LO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Carlo Innocenzo Carloni è l'autore della decorazione a fresco della chiesa, coaudiuvato dal fratello Giovanni Battista e dal quadraturista Giuseppe Coduri. I dipinti murali rivelano uno stile libero e fantasioso, che si fonda sulla vivacità cromatica e sull'estro prospettico. E' il periodo in cui maggiormente si avvicina alla pittura dell'ultimo rococò veneziano, pur senza mai aderirvi completamente. La sua pennellata si schiarisce per ottenere la leggerezza delle forme e gli spazio vuoti diventano sempre più ampi. I colori sono ancora piuttosto vivi, morbidi e luminosi, con grandi sfumatura giallo-rosa invadono quasi tutto il campo e in modo particolare la zona centrale. In altri zone, come nella Crocifissione, i colori diventano più accesi e smaglianti. Nell'Estasi di San Filippo Neri, il santo è presentato con una certa teatralità accentuata dall'inquadratura illusionistica. Sia nella figura allungata e abbandonata all'indietro, come quella dell'angelo con il libro aperto ai suoi piedi, rivela un ricordo di carattere mistico del Pittoni. Le quadrature si devono al comasco Giuseppe Coduri, caratterizzate dal nervoso e fragile calligrafismo tipico delle suo linguaggio pittorico. L'apparato pittorico del Carloni e del Coduri, le cui architetture sostengono e contornano gli affreschi dell'intelvese, si integra perfettamente con lo spazio architettonico dell'interno, contribuendo ad esaltarne il movimento e la centralità.
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- ENTE SCHEDATORE R03/ Museo Civico di Lodi
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0