Trasfigurazione con Sant'Elena, San Nicola da Bari, San Francesco e Santo martire

decorazione plastico-pittorica, ca. 1530 - ca. 1548
Soncino (notizie Sec. Xvi)
notizie sec. XVI

La cappella Bononi ripropone architettonicamente la struttura di un ottavo dell'Incoronata di Lodi: stessa strombatura, coperta da una volta a botte a rosoncini e teste in terracotta sporgenti dai tondi. L'architrave è decorato con un fregio di putti e animali, spesso fantastici, riprendendo la decorazione dell'Incoronata. Da questo modello si discosta nelle paraste dipinte di blu e oro con nastri, strumenti musicali e animali che si avvicinano a quelle che Giulio Campi dipinge per la chiesa di Santa Maria delle Grazie a Soncino con affreschi anche del Carminati. Sugli intradossi vi sono quattro santi ad affresco: a sinistra Sant'Elena con la croce e San Francesco; a destra San Nicola da Bari e un Santo martire; al centro la pala con la Trasfigurazione, dipinta a tempera su tela.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO decorazione plastico-pittorica
  • MATERIA E TECNICA malta/ pittura
    tela/ pittura a tempera
  • ATTRIBUZIONI Soncino (notizie Sec. Xvi)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE
  • LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Francesco - complesso
  • INDIRIZZO Piazza Ospitale, Lodi (LO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'intervento nella chiesa di S. Francesco di Francesco Carminati detto Soncino dovrebbe collocarsi attorno agli anni Trenta del Cinquecento, con la cappella Bononi posta nel transetto destro. Nell'iscrizione posta sulla cornice marcapiano compare la problematica data "1586", problematica poichè all'epoca il Soncino è già defunto e forse spiegabile come manomissione di una iscrizione precedente abrasa. Stilisticamente le figure nei dipinti murali richiamano nelle forme ampie e nella fissità degli sguardi, gli affreschi di S. Maria delle Grazie, sempre da lui realizzati, così come le torsioni manieriste degli apostoli Giacomo, Giovanni e Pietro. La tela centrale con la Trasfigurazione mostra una maggior pienezza e una scansione dello spazio mediante gesti ampi e solenni, con ricercati effetti luministici della miglior tradizione bresciana, qui espressi nella mandorla con Cristo intrisa di luce formata da volti di putti o svelati dal controluce. L'invenzione pittorica con quattro affreschi e una tela centrale sembra anticipare la cappella Simonetta in S. Maurizio al Monastero Maggiore di Milano dipinta nel 1555 da lodigiano Callisto Piazza e suo figlio Fulvio.
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Museo Civico di Lodi
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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