bauletto - ambito romano (primo quarto sec. XVII)

bauletto 1612 - 1612

Il bauletto presenta un coperchio semicilindrico, piedi scolpiti a mensola, due maniglie laterali e due serrature con bocchette a scudo. È di legno completamente rivestito di velluto cremisi, profilato da strisce verticali e orizzontali di passamaneria di fili metallici dorati fissati a distanze regolari da borchie dorate. Internamente è foderato di seta gialla fissata lungo il perimetro con borchie e impreziosita, nel coperchio, con losanghe di fettucce di seta rosa. Sulla fronte, al centro e alle estremità, sono appesi i sigilli in ceralacca uniti con fettucce rosse del vescovo mantovano Giovanni Battista Bellé (1835-1844) che durante la visita pastorale del 1836 procedette alla ricognizione delle reliquie in esso contenute. Il manufatto ha la struttura degli scrigni cinquecenteschi dai quali si differenzia per la decorazione in listelli di filati metallici sottili e piatti in luogo delle vistose lamine metalliche sbalzate maggiormente in uso nel Cinquecento. Nel baule erano conservate, tra fiocchi e bambagia, numerose reliquie distribuite in 24 scatolette lignee con relativa documentazione.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO bauletto
  • MATERIA E TECNICA legno/ intaglio
    ottone/ doratura/ doratura
    tessuto/ laminato
  • AMBITO CULTURALE Ambito Romano
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE MAST Castel Goffredo - museo della Città
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo dell'Antica Prevostura
  • INDIRIZZO Via Andrea Botturi, 3, Castel Goffredo (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il “forcierino” venne fatto realizzare a Roma nel 1612 da Gian Battista Vitale de Marinoni per collocarvi le reliquie che donò alla prepositurale di Sant’Erasmo. Il 3 giugno 1612 era già realizzato ma non ancora ricoperto di velluto. Il 5 maggio 1613 fu solennemente consegnato dal Vitali al prevosto Francesco Bottoglia e al Comune di Castel Goffredo, dissigillato, e il suo contenuto sottoposto a verifica come richiesto dall’autorità vescovile bresciana. Nell’elenco delle spese che il Comune doveva rimborsare al Vitale figurano quelle per due cuscini di velluto rosso purtroppo perduti. Il 4 maggio 1619, durante la visita pastorale del vescovo Marino Giorgi, le reliquie del baule furono nuovamente oggetto di ricognizione da parte del vescovo che ne ordinò la collocazione in un deposito permanente ricavato nell’altare del Crocifisso miracoloso della prepositurale. Nel 1648, su richiesta della duchessa di Mantova, venne prelevata dal baule una particolare reliquia, quella della martire Maria, che le fu consegnata a Mantova dal prevosto don Innocenzo Pesci. Insieme con i quattro reliquiari di Santa Barbara, il baule costituisce il nucleo più prezioso del “tesoro” di reliquie della prepositurale di Sant'Erasmo e furono stabilmente collocati nel deposito permanente ricavato nell’altare del Crocifisso miracoloso della chiesa nella prima metà del XVII secolo. Nel 2017 sono stati trasferiti nel magazzino del museo MAST. Un bauletto molto simile è conservato presso la Fondazione Ugo da Como di Lonato del Garda (Bs).\n\n\n\n\n\n
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • ENTE SCHEDATORE S23
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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