Inferno. Inferno
Il foglio mostra all'interno di un ambientazione circondata da rocce una serie di figure maschili e femminili panneggiate, dagli attributi sembrerebbero divinità.\nIn alto al centro una figura colta di tre quarti è divorata dalle fiamme, egli potrebbe essere Apollo. In basso a sinistra due figure, una maschile e l'altra femminile, dall'espressione spaventata e disperata sembrano uscire di scena; ai loro piedi altre due figure, una sembrerebbe Persefone. Al centro una figura femminile con ali sul braccio e recante un peso, forse una bilancia, è rivolta con lo sguardo a destra. \nAll'estrema destra infine una figura ieratica panneggiata assiste alla scena, forse Hera.\nSulle rocce a sinistra si riconoscono un cane con testa d'uomo, forse Cerbero e un serpente.
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO disegno
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MATERIA E TECNICA
carta/ inchiostro/ acquarello/ biacca
- AMBITO CULTURALE Ambito Italia Settentrionale
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ATTRIBUZIONI
Galliari, Gaspare (attribuito)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Musei Civici di Pavia. Collezione Malaspina
- LOCALIZZAZIONE Castello Visconteo
- INDIRIZZO Viale XI febbraio, 35, Pavia (PV)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il foglio reca una nota manoscritta sul verso nel quale si legge: "Galeari Gasparo fecit". \nGaspare Galliari fu un pittore noto soprattutto per la scenografia, dipinge diverse scene satiriche, burlesche e capricci. Nato a Treviglio tra il 1760/1 e morto intorno al 1818/23 fu attivo prevalentemente a Milano. \nUna veduta di Venezia custodita presso la Pinacoteca di Brera è a lui attribuita.\nStilisticamente trova diverse tangenze con diverse opere attribuite a Luigi Ademollo\nL' ambientazione e i personaggi inseriti all'interno del foglio farebbero pensare alla raffigurazione dell'Ade, l'inferno greco, luogo dove vi sarà la divisione tra giusti e ingiusti a cui spettano premi o castighi a seconda del comportamento tenuto in vita. \nNel foglio le rocce parrebbero indicare delle grotte. Nell' Eneide di Virgilio, Enea è guidato dalla Sibilla Cumana in una grotta per accedere al regno dell' Ade. Pitagora invece la definì l'Ade "una discesa nelle grotte dell'oltretomba".\nStilisticamente l'opera ricorda Luigi Ademollo pittore milanese attivo a cavallo del XVIII-XIX secolo.
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- ENTE SCHEDATORE R03/ Musei Civici di Pavia
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0