motivi decorativi floreali

bomboniera ca. 1995 - ca. 1995

Scatola con coperchio realizzata in ceramica, ornata con motivi decorativi floreali dipinti a mano.\n\n\n

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO bomboniera
  • MATERIA E TECNICA ceramica/ pittura
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Lombarda
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE
  • LOCALIZZAZIONE Casa Macchi
  • INDIRIZZO piazza Sant'Ambrogio, 2, Morazzone (VA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Cunardo insieme a Ghirla, Castello Cabiaglio, Laveno e Cislago rappresenta uno dei centri di produzione della ceramica in provincia di Varese.\nLa lavorazione della ceramica cunardese vanta tradizioni antichissime; pare infatti che l’inizio della produzione risalga al tempo dell’imperatore romano Tiberio. Le ceramiche cunardesi erano particolarmente apprezzate per il cosiddetto “blu Cunardo”, colore di cui solo i maestri del luogo conoscevano il segreto: pezzi decorati con questa intensa colorazione sono ormai autentiche rarità e sono conservati nei musei.\nGià nella prima edizione del 1794 del suo “Viaggio da Milano ai tre laghi” l’abate Carlo Amoretti ricordava le “fabbriche di maiolica di Ghirla e di Cunardo” che utilizzavano la buona argilla presente in abbondanza nella zona.\nAl giovane e intraprendente imprenditore Davide Adreani (1795 - 1855) si deve il miglioramento della qualità dei prodotti cunardesi: dalle comuni stoviglie da casa alle terraglie fini e ai vasi decorati con eleganti arabeschi.\n \nLa notorietà della produzione cunardese, anche al di fuori dei confini varesini, era tale che a Premia, nelle valli piemontesi dell’Ossola, Domenico Baroni (Cunardo 1785 – Premia 1860) fu chiamato ad assumere la direzione della locale fabbrica, per risollevarne le sorti, e portò con sé altri esperti vasai cunardesi.\nNel 1896 le fabbriche attive a Cunardo risultavano essere quattro (da un discorso tenuto dell’allora sindaco Vittore Adreani); la loro attività proseguì fino agli inizi del ‘900, poi per varie ragioni si fermò. Riprese con vigore dopo la seconda guerra mondiale sia a livello artigianale (con piccoli laboratori sparsi per il paese) sia a livello industriale (con la “Coronetti”, nota per la produzione di bottiglie per liquori come i famosi “Carabinieri”).\n Particolarmente intensi gli anni Sessanta con l’arrivo di ceramisti dall’Abruzzo e con la Ceramica Ibis dei Robustelli, sorta presso le ottocentesche fornaci di calce, che diventa un luogo di incontro per artisti provenienti da tutto il mondo. Ora la Ceramica Robustelli (detta anche Fornaci Ibis) si è trasformata in un museo a cielo aperto con l’esposizione di opere d’arte di coloro che vi hanno lavorato nel tempo.\nAttualmente è in piena attività il laboratorio artigianale dei fratelli Enrico e Mauro Di Nino, posto lungo la strada provinciale 43 che attraversa il paese di Cunardo. \n\n\n
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • ENTE SCHEDATORE R03/ FAI - Fondo Ambiente Italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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