tessuto - ambito Asia centrale (Inizio sec. XX)

tessuto sec. XX inizio

Questo esemplare di Thirma Bagh è ricamato in varie tonalità di rosso, bordeaux e fucsia, nei bordi alterna invece rossi e il filo screziato (chiné) blu e bianco. Il cotone dello scialle è filato e tessuto a mano (kaddar), è di colore chiaro ed è costituito da due pezze (62.5x242 cm cad. ) unite al centro con cucitura fatta a mano. E’ quasi interamente ricamato con filo di seta non ritorto (pat). Il ricamo tipico dei phulkari bagh è a fili contati realizzato con punto lanciato sulla superficie, la parte ricamata è infatti solo su una parte del tessuto. La lavorazione si effettua sul retro dello scialle. I disegni sono lavorati con il filo che procede in direzioni diverse, ottenendo effetti di chiaro-scuro a seconda della luce. Decorazione si configura a losanghe concentriche con un puntino nel centro (chasm-i-bulbul) nella parte centrale, a linee fucsia a zig zag e linee dentellate ai bordi\n\n(Studio di Paola Manfredi)\n

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO tessuto
  • MATERIA E TECNICA cotone/ tessitura
    seta/ ricamo
  • AMBITO CULTURALE Ambito Asia Centrale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Area Museo delle Culture, Progetti Interculturali e Arte nello Spazio Pubblico. Collezione Amodeo
  • LOCALIZZAZIONE MUDEC - Museo delle Culture
  • INDIRIZZO Via Tortona, 56, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE I Phulkari sono ampi scialli ricamati tipici del Punjab, CHE si distinguono per una incredibile varietà di stili e disegni, quelli interamente ricoperti da motivi geometrici e stilizzati sono chiamati bagh, quelli figurativi con “storie ricamate” sono chiamati sainchi. I phulkari realizzati su tessuto bianco naturale si chiamano thirma ed erano tipici proprio del Punjab occidentale. I phulkari sono una tradizione tessile praticata nella regione del Punjab dell'India e del Pakistan. I phulkari interamente ricoperti da motivi geometrici e stilizzati sono chiamati bagh, quelli figurativi con “storie ricamate” sono chiamati sainchi. Il nome phulkari significa letteralmente "lavorato con fiori" e si distinguono per un’ incredibile varietà di stili e disegni.\nSono o meglio erano lavorati su tela di cotone con texture regolare e abbastanza spessa (halwan o khaddar) tessuta a mano. La tela era larga tra i 30 e i 50 cm e quindi per ottenere la giusta ampiezza dello scialle venivano assemblati 2 o 3 teli, più raramente 4. Il ricamo bagh copre quasi completamente il tessuto di base, che è visibile solo come linee sottili nel disegno. Il ricamo bagh richiedeva molto tempo e il completamento di uno scialle andava da diversi mesi a un anno.\nI phulkari erano realizzati per uso personale, per scambi rituali nei rapporti sociali o per essere offerti al tempio. In una famiglia tradizionale le cerimonie per gli eventi importanti della vita, come una nascita o un matrimonio erano sempre accompagnate da scambi o doni di phulkari da parte della donna anziana della famiglia. Il phulkari chope regalato alla sposa e indossato durante la cerimonia nunziale tradizionalmente era stato iniziato dalla nonna alla nascita della bambina. \nLa produzione dei ricami phulkari e bagh risentì profondamente delle migrazioni forzate di indù, sikh e musulmani durante la divisione del Punjab tra Pakistan e India al momento dell’indipendenza nel 1947. I successivi insediamenti dei rifugiati nelle città causarono la fine di un modo di vita e ciò si riflesse anche su tradizioni in cui i phulkari ricamati erano stati rilevanti e gli scialli bagh hanno così perso la valenza dei tempi passati, cessando di essere prodotti. \n\n(Paola Manfredi)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Mudec - Museo delle Culture
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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