violoncello di Lecchi, Giuseppe Bernardo (sec. XX)

violoncello post 1935 - ante 1937

Strumento realizzato con grande cura e precisione secondo un modello ben equilibrato nelle proporzioni e caratterizzato da punte lunghe. Il fondo si compone di un unico pezzo di taglio tangenziale, mentre la tavola armonica è formata dall'unione di due pezzi. Il raccordo dal filetto al bordo delle bombature (parte esterna della sguscia) si presenta largo, profondo e ben definito. La sguscia, piuttosto larga, appare scavata con precisione, mentre le punte sono piccole e ben sagomate. La cassa armonica si caratterizza per le ampie effe di disegno equilibrato, come -del resto- i fori armonici di ispirazione stradivariana. La vista laterale della cassa mostra bombature con buon sviluppo longitudinale; quella del fondo appare leggermente più alta rispetto alla tavola. Lo spessore dei bordi delle due tavole è leggermente sovradimensionato. La testa, scolpita con precisione, appare sovradimensionata e caratterizzata da una cassetta dei piroli molto larga. Il ponticello non è originale e appare molto piegato in avanti.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO violoncello
  • MATERIA E TECNICA legno di acero
    legno di bosso
    legno di abete rosso o abete bianco
  • ATTRIBUZIONI Lecchi, Giuseppe Bernardo (1895-1967)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo del Violino. Civiche Collezioni Liutarie - Liuteria italiana del Novecento
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo dell'Arte
  • INDIRIZZO Piazza Guglielmo Marconi 5, Cremona (CR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Giuseppe Lecchi, liutaio di Genova (con laboratorio in corso Galliera n. 14/13), partecipa con due violini, una viola e un violoncello alla Mostra-concorso nazionale di liuteria moderna organizzata a Cremona dal 16 maggio al 15 giugno 1937 in occasione delle celebrazioni per il bicentenario della morte di Antonio Stradivari. Ottiene il primo premio, consistente in una medaglia d'oro e un riconoscimento in denaro di 12.000 lire, nella categoria "quartetto". Secondo quanto prevedeva il regolamento del concorso, gli strumenti vincitori vennero acquisiti dall'Ente Nazionale per l'Artigianato e le Piccole Industrie (ENAPI) che nel 1938 li donò al costituendo Museo di liuteria moderna che doveva avere sede a Cremona. \nGiuseppe Bernardo Lecchi nacque a Felizzano, in provincia di Alessandria, il 20 agosto 1895. Dal 1923 al 1933 fu allievo e aiuto del maestro Cesare Candi, quindi si stabilì a Genova, ove rimase sino al termine della sua carriera. Ottenne numerosi riconoscimenti sia come liutaio sia come archettaio: all’Exposition di Liegi nel 1928 ottenne la medaglia d’oro; identico premio ricevette a Roma nel 1933 nella categoria archetti; nel 1935 a Firenze vinse la medaglia d’argento per un violoncello e per una viola; nel 1937 a Cremona fu premiato al Concorso di Liuteria Moderna del Bicentenario Stradivariano, nel 1971 la medaglia d’oro al Concorso di Liuteria di Pegli. Sul finire degli anni ’30 cominciò ad essere chiamato ai concorsi anche come membro di giuria, come al Concorso Biennale di Chiavari nel 1939. Lecchi ricoprì pure due altri prestigiosi incarichi: fu il fornitore dei Conservatori di Genova e Alessandria, ma soprattutto nel 1949 fu incaricato dalla città di Genova della manutenzione del celebre Guarneri del Gesù appartenuto a Paganini. Lecchi costruì violini, viole violoncelli, viole d’amore, strumenti ispirati ai canoni della grande tradizione cremonese, ma anche chitarre classiche su modelli guadagniniani, e persino chitarre per orchestre jazz. Firmava i suoi strumenti con marchio a fuoco. Le sue vernici sono di tonalità rosso arancio. Lecchi fu con Pasquali e Principe uno tra i maggiori rappresentanti della liuteria italiana nella prima metà del secolo ventesimo.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Museo del Violino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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