Il lavoro del contadino. Paesaggio campestre; figura di contadino stante; viso; viso capovolto

dipinto, post 1962 - ante 1962

composizioni di invenzione

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tempera su tela
  • ATTRIBUZIONI Paolucci, Giorgio, Dario (1926)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Civica di Arte Contemporanea
  • LOCALIZZAZIONE Galleria Civica di Arte Contemporanea
  • INDIRIZZO Via Guido da Suzzara, 48/B, Suzzara (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Al XV° Premio Suzzara (1962) vinse L.50.000, un attaccapanni e una forma di formaggio grana. Il dipinto è diviso in quattro parti: la parte maggiore mostra un paesaggio campestre, dove, con tratti brevi e veloci, è individuata una chiesa, e con tratti stilizzazti, altre costruzioni. La sezione a destra, verticale, presenta la figura di un contadino reso con tratti espressionistici, memori della pittura fauve e primitiva. Nelle due sezioni minori, in basso, l'autore ritrae in una un volto barbuto, con cappello, e nella seconda un volto capovolto, probabilmente una maschera, che pare quasi di influenza sciamanica; in ogni caso la suggestione primitivista è eloquente in queste due ultime rappresentazioni. I colori sono sempre accesi , le campiture nette e piatte, con uso di nero a profilo delle figure umane. L'artista nasce a Venezia nel 1926. Abbandonato il liceo per studiare come autodidatta, sebbene viva a Venezia per lungo tempo, alternando viaggi in Italia e all'estero studiando le varie etnie, è a Castelfranco Veneto che concentra il suo lavoro. La sua attività inizia nel primo dopoguerra, da principio timidamente, poi sempre più forte e schietta , legata alle più giovani e rappresentative personalità attive nel cenacolo veneziano. Di nobili origini, nella sua giovanile e violenta ribellione al nuovo conformismo, egli fu sempre fedele al figurativo, anche nelle sue composizioni più allucinate, e la sua pittura in continuo contatto con la natura. Nel 1961 vinse il Premio speciale Giorgione-Poussin . Dal 1966 si ritira in campagna, dopo la sua ultima partecipazione alla Biennale veneziana, in cui espose opere che riassumevano i noti "interni" ed "esterni" della civiltà scomparsa. Come un eremita dell'arte chiuso nella sua roccaforte, continua in silenzio la sua ricerca verso la propria esperienza di inesauribile perfezione.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Provincia di Mantova
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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