Madonna con Bambino

statua, ca. 1541 - ca. 1541
Begarelli, Antonio (scuola)
sec. XV fine -1565

Scultura in terracotta il cui soggetto raffigura la Madonna, che sostiene tra le braccia il Bambino, mentre schiaccia sotto i piedi una figura demoniaca ibrida (umana e animale). La figura è acefala e si sono conservati soltanto il torso umano ed una parte della coda, dove sono ben visibili le squame animali. Sono andati persi anche il braccio sinistro del Bambino, le dita della mano destra benedicente ed entrambi i piedi.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO statua
  • MATERIA E TECNICA terracotta/ scultura
  • ATTRIBUZIONI Begarelli, Antonio (scuola)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Civico Polironiano di San Benedetto Po
  • LOCALIZZAZIONE Abbazia di Polirone - complesso
  • INDIRIZZO Piazza Teofilo Folengo, San Benedetto Po (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La scultura in terracotta è stata donata al Museo nel 1981 da Doralice Montani Capello, di San Benedetto Po, in occasione della mostra "I Secoli di Polirone". Il restauro, eseguito in quello stesso anno da Dario Sanguanini, ha eliminato alcuni rifacimenti in gesso riportando così alla luce tutta la parte inferiore e svelando come la Madonna stia calpestando una figura demoniaca acefala della quale ora è visibile il tronco e una parte della coda squamata. La rappresentazione sarebbe quindi legata all'iconografia della Immacolata Concezione anche se, diversamente da quanto avviene in generale in tale raffigurazione, la Madonna non si presenta sola ma sostiene il Bambino tra le braccia. Inoltre la Vergine non calpesta, come da consuetudine, un serpente, bensì il demonio in forma ibrida (umana e animale) (Artoni 2008). La statua può essere identificata con il lavoro pagato nel 1541 dall'abate polironiano Gregorio Cortese ad Antonio Begarelli, entrambi modenesi ed entrambi frequentanti a più riprese il monastero di S. Pietro di Modena (della stessa congregazione cassinese). Dato che la commissione cade negli anni in cui Giulio Romano sta ristrutturando la chiesa polironiana su commissione sempre del Cortese (e nello stesso anno in cui il Cortese gli affida l'esecuzione di sei pale d'altare), è possibile che anche la Madonna del Begarelli fosse collocata in chiesa. Nonostante il pagamento del 1541, come avverte il Tiraboschi (1786), fosse diretto allo stesso Antonio, è da presumere (per certa schematicità di modellato) che almeno parzialmente la Madonna fosse eseguita dalla bottega. (Piva 1981). D'altra parte, queste anomalie stilistiche possono essere lette come segni della prima attività begarelliana per l'abbazia, in connessione con il pagamento del 1541 nel senso che può essere stata creata per una committenza privata o comunque particolare, come una cappella di piccole dimensioni (di certo non fa parte del ciclo delle trentuno statue della chiesa abbaziale), mentre l'artista si trovava a San Benedetto per il lavoro maggiore (Bonsanti 1992).
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Provincia di Mantova
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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