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ciotola, post 1580 - ante 1620

Piccola ciotola a calotta biansata in maiolica

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO ciotola
  • MATERIA E TECNICA MAIOLICA
  • AMBITO CULTURALE Produzione Pavese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Musei Civici di Pavia
  • LOCALIZZAZIONE Castello Visconteo
  • INDIRIZZO Viale XI febbraio, 35, Pavia (PV)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE A fine XVI sono documentati a Pavia ceramisti di origine faentina. Stabilitisi in città iniziano a produrre i cosiddetti 'bianchi', lo stile 'nuovo' di Faenza chiamato stile compendiario caratterizzato da una nuova attenzione verso le forme, che si fanno splendide ad imitazione dei più preziosi argenti, coperte da un cremoso e spesso smalto bianco candido e da una decorazione 'svelta' a tavolozza cromatica ridotta e composta per lo più da putti, figure di Santi, emblemi araldici. Nel 1568 è documentato Tommaso da Faenza. Nel 1596 Giovanni Zavattini ed infine nel 1609 Antonio Dusi. Nel 1634 a Pavia è presente Scipione Tamburino (o Tamborno) definito come 'Maestro da maiolica', un caso unico nelle carte pavesi, personaggio di spicco nel mondo della maiolica perché già nel 1616 è attestato che produceva (prima ad Ostiglia e poi a Mantova) maiolica di qualità per il Duca Gonzaga. Ed in questi anni non può che trattarsi, per Pavia, di maiolica 'alla faentina'. Inoltre i documenti d'archivio trovano conferma nei numerosi cocci e scarti di fornace di maiolica 'alla faentina' ritrovati durante gli scavi di archeologia urbana (di cui il più ricco ed importante è lo scavo per il collettore fognario del 1976 sul Lungoticino). A Pavia si producono soprattutto 'bianchi' araldici.
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Musei Civici di Pavia
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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