Opera che rappresenta una composizione d'invenzione, di carattere surrealista-metafisico e dal significato ambiguo. In una sorta di quinta teatrale appare, in primissimo piano sulla destra una figura umana, probabilemente femminile, vestita con una lunga veste e con un mantello gialli, che sembra scappare salendo dei gradini in pietra. La figura si volta indietro con uno sguardo sogghignante. Sempre in primo piano ma sulla sinistra dell'opera sono rappresentate delle colonne lisce, a tutto tondo, senza scanalature, sulle quali si riflettono due figure femminili e un volto spaventato caratterizzato da grandi occhi e dalla bocca spalancati. In secondo piano, dietro alle colonne, si trovano due figure umane nere e molto piccole che proiettano la loro ombra per terra essendo illuminate da un fascio di luce. Sullo sfondo s'intravede la parte di un palazzo caratterizzato da una facciata sulla quale si aprono numerose piccole finestre scure. Dietro alla figura vestita di giallo, si trova una moltitudine di volti dalle espressioni misteriose e inquietanti. Una sorta di velario ricopre la scena e all'interno di una delle sue "pieghe" sono rappresentati tre visi spaventati: due osservano la scena sottostante, il terzo, di cui si vede solo un occhio, guarda verso l'osservatore.