Schizzo di figura
disegno,
ante 1920 - ante 1920
Archipenko, Alexander (1887-1964)
1887-1964
matita di grafite su carta (recto e verso)
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO disegno
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MATERIA E TECNICA
carta
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ATTRIBUZIONI
Archipenko, Alexander (1887-1964)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche del Castello Sforzesco. Collezione Vittorio Pica
- LOCALIZZAZIONE Castello Sforzesco - complesso
- INDIRIZZO Piazza Castello, Milano (MI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Dopo l'esposizione individuale di Alexander Archipenko, presentata alla Biennale di Venezia nel 1920, per oltre quarant'anni non ci fu più occasione di ammirare in Italia una mostra antologica sulla sua opera. In quell'occasione l'artista ucraino espose più di ottanta pezzi, fra sculture, pitture e disegni tra cui anche la Donna con lo specchio, uno splendido foglio a matita oggi conservato presso il Civico Gabinetto di Disegni del Castello Sforzesco. Nel 1920 segretario generale della Biennale di Venezia fu Vittorio Pica, attento osservatore dell'arte contemporanea, studioso e collezionista di pitture, sculture, oltre che di opere grafiche. Probabilmente tale foglio fu donato da Archipenko a Pica o acquistato dal critico stesso; fu poi venduto, dopo la sua morte, all'asta del 1931 presso la Galleria Casa d'Artisti insieme ad altre opere da questi possedute e acquistato per le raccolte pubbliche milanesi. Il disegno, lontano dalle scomposizioni cubiste e dai dinamismi futuristi dell'artista, ha in sé un carattere ancora legato alla tradizione del passato, alla figure femminili ellenistiche o alle divinità della terra greche, indiane o oceaniche. Mostra, infatti, una Venere aggraziata, dalle morbide e arrotondate forme che racconta attraverso suadenti gesti la propria vanità. Contornata da un sottile tratto di matita, la figura della donna sembra sdoppiarsi attraverso quelle stesse linee che la compongono e che le donano una monumentale volumetria. Inoltre un leggero chiaroscuro, creato da sottilissime linee oblique incrociate, dona all'opera una particolare intensità cromatica. Sul verso del foglio è schizzata una figura maschile che suona una fisarmonica; l'abito che l'uomo indossa ricorda quelli della tradizione giapponese, così come asiatici sono i tratti del suo viso e il tipo di capigliatura. La figura è poi sovrastata da una linea continua obliqua, uno scarabocchio irruente, come se l'artista preso da un ripensamento volesse cancellare l'immagine creata. Sulla destra si osservano ancora due figure stilizzate di ballerine che richiamano le sculture cubo futuriste dell'artista. È probabile che tale disegno sia antecedente alla raffigurazione presente nel suo recto.
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- ENTE SCHEDATORE R03/ Gabinetto dei Disegni
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0