Gentilino. Veduta della chiesa di S. Rocco al Gentilino a Milano
disegno
(?) 1924 - 1932
Ferrari, Arturo (1861-1932)
1861-1932
disegno tracciato a grafite su carta bianca
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO disegno
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MATERIA E TECNICA
carta/ grafite
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ATTRIBUZIONI
Ferrari, Arturo (1861-1932)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche del Castello Sforzesco
- LOCALIZZAZIONE Castello Sforzesco - complesso
- INDIRIZZO Piazza Castello, Milano (MI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'artista ha definito il disegno "Gentilino" nella pagina manoscritta che accompagna il sedicesimo dei diciotto fascicoli della raccolta denominata "Vecchia Milano". Il Gentilino era un cimitero locale, fuori dalle mura spagnole, fra Porta Ludovica e Porta Ticinese; il vecchio foppone intitolato a san Rocco era tristemente famoso per essere stato allestito in grande fretta durante la pestilenza del 1576. \nNel 1787 venne aperto un nuovo cimitero, con l'obiettivo d'espansione e riqualificazione del vicino e antico cimitero di San Rocco al Gentilino. La nuova struttura di forma rettangolare era identificabile nel quadrilatero oggi compreso tra le vie Tantardini, Tabacchi, Balilla, Baravalle.\nVenne aperto in fretta e con pochissimo dispendio di denaro, tanto che a lavori ultimati il nuovo cimitero appariva tremendamente squallido e privo di qualsivoglia elemento artistico o decorativo. La scarsa qualità dei materiali edili e i lavori in economia costrinsero peraltro la municipalità ad intervenire più volte con lavori di straordinaria manutenzione. Solo nel 1820 iniziarono ad essere elevate alcune cappelle per sepolture di famiglia e ordini religiosi, che col tempo divennero sedici. La chiesetta annessa venne abbellita nel 1830, e successivamente si tracciarono alcuni vialetti interni. Dopo il 1867 iniziarono, chiusure a singhiozzo, anche a causa delle lamentele avanzate dagli abitanti delle case, sempre più vicine e costruite senza il mantenimento delle aree di rispetto contigue.\nAlcune interruzioni temporanee furono dovute alle epidemie di colera, e a quella vaiolosa del 1888-1889. Venne definitivamente soppresso il 22 ottobre 1895, e subito iniziò lo svuotamento delle fosse, con trasporto dei cadaveri presso il nuovo cimitero di Musocco. \nLa chiesa di san Rocco al Gentilino è attualmente ubicata in piazza Tito Lucrezio Caro, ma risulta ricostruita in chiave moderna rispetto all'edificio raffigurato dal Ferrari.\nA Milano esistevano numerosi oratori, spesso posti vicino alle porte cittadine, e un'altra chiesa cimiteriale (San Rocco a Porta Romana, inv. 831) dedicati a San Rocco, protettore dalle epidemie e dalla peste.\nLa vedova di Ferrari, proponendo i disegni all'attenzione del Comune di Milano, riconduceva la loro realizzazione agli ultimi anni di vita del marito. Una delle opere reca la data 1926; inoltre presso il Museo di Milano si conserva un'altra serie di 16 analoghe vedute a matita di Ferrari, datate dal 1924 al 1931. Pertanto si ritiene che la serie del Civico Gabinetto dei Disegni sia stata eseguita nell'arco cronologico dal 1924 al 1932. \nIn quell'epoca Milano stava conoscendo notevoli trasformazioni urbanistiche e il pittore, per contrastare la perdita di memoria provocata dalle demolizioni, decise di fissare nei suoi disegni gli angoli e gli scorci destinati a un radicale cambiamento.
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- ENTE SCHEDATORE R03/ Gabinetto dei Disegni
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0