Una principessa alla quale viene presentato il piano della città. Principessa con ufficiali

dipinto, ca. 1660 - ca. 1665

storia

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Nuvolone, Giuseppe (1619-1703)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo di Brera
  • INDIRIZZO Via Brera 28, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tela venne acquisita, insieme al suo pendant, in Accademia il 20 marzo 1835, per cessione dell'I. R. Magistrato Camerale, dall'Intendenza di Finanza il quale, come dimostrano i lunghi carteggi conservati in Accademia, tra il 1834 e il 1835, richiese una perizia di due quadri "che si trovano nel locale del Bocchetto presso l'intendenza Provinciale della Finanza". La perizia venne eseguita dai pittori Luigi Sabatelli e Agostino Comerio, i quali attribuirono le due tele alla "Scuola del Panfilo" e ne stimarono il prezzo in 80 lire l'una. Rifiutato l'acquisto da parte del Consiglio accademico, le tele vennero cedute gratuitamente alla stessa istituzione. Sulla loro attribuzione vi sono diversi ipotesi: Marco Bona Castellotti, nel 1985 le associa al pittore Giovanni Battista Sole e la principessa viene identificata con Maria Anna d'Austria della quale, per l'appunto, il Sole ne fa un ritratto durante il passaggio della regnante a milano nel 1649; Mariolina Olivari, invece, assegna le opere al francese Jacques Courtois sia per i gigli sul mantello della principessa simboli della casa reale francese, che per l'ambientazione della scena. Un'altra ipotesi riconduce all'intuizione di Sabatelli e di Comerio che attribuivano la tela alla scuola del Nuvolone. In particolare, si può stabilire un confronto più significativo con due dipinti assegnati a Carlo Francesco Nuvolone prima , e a Giuseppe Nuvolone poi, e realizzati per la casa Reale Savoia: "Ludovica di Savoia si vota alla vita claustrale" e "Bona di Savoia reggente in nome di Gian Galeazzo Sforza" (1663). Seguendo questa direzione, la principessa raffigurata dovrebbe riferirsi a Cristina di Francia, moglie di Amedeo I dsi Savoia e reggente fino al 1663, anno della sua morte. Tale identificazione non viene confermata solo dai gigli di Francia presenti sul mantello, ma anche dagli episodi che documentano alcune fasi della reggenza della Madama Reale: in questo caso, si potrebbe trattare dell'illustrazione dell'intensa attività costruttiva avviata dalla regnante a Torino, con interventi che riguardano il castello, il Palazzo ducale, il Palazzo di città e le ville; in questo caso, gli architetti potrebbero essere Carlo e Amedeo di Castellamonte, in misura diversi coinvolti nelle diverse fabbriche reali.
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Accademia di Belle Arti di Brera
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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