Madonna Immacolata. Madonna Immacolata

dipinto, ca. 1705 - ca. 1705

La pala, dipinta ad olio su tela, è parte integrante dell'altare della cappella gentilizia di Villa Sottocasa di Vimercate e rappresenta la Madonna Immacolata assisa sul globo tra le nuvole, coronata di stelle ed immersa in un'atmosfera fredda ed eterea. Gesù Bambino, con lunghi riccioli biondi, è raffigurato in piedi, di tre quarti, in una naturale e dinamica torsione, con i fianchi cinti da un panno rosa e la mano sinistra poggiata nella mano della Madonna, mentre la destra è adagiata sulla sua coscia. La gamba è in luce e il piedino, sovrapposto a quello di Maria, schiaccia la testa del serpente a significare la sconfitta del maligno. Il viso aggraziato della Madonna è illuminato da un dolce sorriso malinconico, premonitore del destino doloroso del Figlio. Sullo sfondo a sinistra, aleggiano tre cherubini in gloria, mentre sulla sinistra un angioletto regge il manto azzurro e lucente di Maria.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Legnani, Stefano Maria (1661-1713)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE MUST - Museo del territorio vimercatese. Collezione del MUST Museo del territorio vimercatese
  • LOCALIZZAZIONE Villa Sottocasa - complesso
  • INDIRIZZO Via Vittorio Emanuele, 51, Vimercate (MB)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il quadro, opera di Stefano Maria Legnani detto il Legnanino (Milano, 1661-1713), geniale maestro del barocchetto milanese, è stato solo recentemente attribuito al pittore (Coppa, 2008) e datato attorno al 1705. Presenta le ridotte misure tipiche di un'opera realizzata per la devozione privata e deriva, evidentemente, dalla più importante Immacolata dipinta dal Legnanino per la chiesa di Santa Maria Assunta di Orta San Giulio, databile intorno al 1701. Dal modello deriva in forma accentuata l'eleganza del taglio compositivo diagonale, la raffinatezza estrema delle connotazioni fisionomiche dei personaggi, l'attenzione al gesto affettuoso con cui s'intrecciano le mani della madre e del figlio, mentre diviene essenziale, quasi astratto, l'impianto cromatico. Gli incarnati, luminosi e chiari come porcellane, si confondono con la veste immacolata di Maria, mentre al prezioso e intenso azzurro di lapislazzuli del manto della Vergine, tipico di questo artista, si accorda il colore del panno che cinge il Bambin Gesù, un tono di lacca rosso violacea delicatamente attenuato. Ancora attentamente da studiare è l'originaria destinazione del quadro. Il recente restauro ha infatti verificato che le sue attuali dimensioni corrispondono a quelle originali e che la tela non ha mai subito alcun adattamento. Per questa ragione è stato ipotizzato che la complessiva sistemazione della cappella gentilizia di Villa Sottocasa, il cui arredo ripropone i modelli del neoclassicismo lombardo con qualche interessante sfumatura eclettica nel gioco grafico e pittorico delle modanature e delle superfici, sia stata progettata intorno al piccolo capolavoro e sia avvenuta dopo l¿acquisto della villa da parte della famiglia d'Adda, cioè tra il secondo e il terzo decennio dell'Ottocento (Profumo, 2011).
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Istituto per la Storia dell'Arte Lombarda
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2014
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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