Ritratto di Luigi Cogi
dipinto,
1901 - 1902
Andreoli Attilio (1877/ 1950)
1877/ 1950
Luigi Cogi è raffigurato al centro della tela, seduto a gambe accavallate su una sedia; nella parte destra della tela si vede un tavolo dietro il quale sembra di intrevedere un quadro (il ritratto della moglie? cfr. campo NSC e scheda D00006); tiene le mani appoggiate alle gambe; fra le dita della mano destra regge una penna.
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
OLIO SU TELA
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ATTRIBUZIONI
Andreoli Attilio (1877/ 1950)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi. Raccolte d'arte della Fondazione Biblioteca Morcelli Pinacoteca Repossi
- LOCALIZZAZIONE Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi
- INDIRIZZO Via Bernardino Varisco, 9, Chiari (BS)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Collocabile tra le opere dei primi anni del Novecento, questo ritratto, assieme al suo pendant raffigurante Maria Luisa Zinelli Cogi, moglie di Luigi Cogi, fa parte di un gruppo di opere realizzate dall'Andreoli e oggi conservate presso la Pinacoteca Repossi che testimoniano una fase cruciale del percorso artistico dell'artista, impegnato nella rilettura della tradizione del ritratto realistico di matrice lombarda soprattutto attraverso l'essenziale apporto (quanto a libertà espressiva e non convenzionalità costruttiva) della pittura della Scapigliatura che, anche qui, emerge attraverso l'abbreviatura del ductus pittorico e l'ammorbidimento della grumosità materica a tutto vantaggio di una più sospesa delicatezza luministica che conferisce al ritratto un misto di sentimento colloquiale e di più riposta, delicata lettura introspettiva che l'artista, come in altri ritratti, accentua portando l'accento della sua pittura sulla fisionomia del volto e su alcuni particolari caratterizzanti (come l'abbigliamento elegante e il sigaro) che vengono scandagliati attraverso una pennellata velocissima e abbreviata eppure sugosa e carica, lasciando poi, con un progressivo impoverimento della materia pittorica, il resto allo stato quasi di abbozzo o, piuttosto, in una sorta di generica sfocatura dell'insieme che restituisce dell'ambiente solo i tratti essenziali e gli accostamenti cromatici di superficie. Contrariamente a quanto proposto da Terraroli (1991, p. 51), non sembra plausibile pensare che l'artista abbia ritratto il Cogi nell'atmosfera romantica del suo atelier; piuttosto è da credere che si tratti dell'interno della casa dell'effigiato e che il dipinto alle sue spalle (si confronti la stessa tonalità prugna del lungo vestito) altro non sia che il ritratto della moglie del Cogi, forse un simbolico riferimento non tanto a un'altra opera dell'artista ma, piuttosto, al legame spirituale tra i due coniugi ripreso attraverso il rimando visivo dell'altro ritratto. Con testamento olografo del 17 aprile 1924 il cav. Luigi Cogi legava alla raccolta Repossi questo ritratto e quello della moglie Maria Luisa Zinelli (cfr. scheda D00006). Presso la Biblioteca Morcelli (Fondo Ginnasio, b. 1) si conserva una lettera di Fogliata Giovanni, allora presidente della Congregazione di Carità, datata 23 gennaio 1932 ed indirizzata a Lancini Pietro, allora bibliotecario della Morcelliana e direttore della Pinacoteca Repossi, con la quale si incarica lo stesso Lancini di ritirare dalla sig.ra Rina Zinelli di Brescia i due ritratti qui sopra citati per essere collocati nella Pinacoteca Repossi, ottemperando così al testamento olografo del cav. Cogi.
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- ENTE SCHEDATORE R03/ Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0