Orazione di Cristo nell'orto di Getsemani
Le cinque sculture in terracotta dipinta a freddo sono conservate nella sesta capppella del Sacro Monte di Ossuccio. La scena ambientata all'aperto. Al centro dell'edificio, su uno spazio rialzato, si scorge Gesù inginocchiato, con le mani giunte e a piedi scalzi, assorto in preghiera. Di fronte a Cristo, addossato alla parete, si staglia l'angelo su una nuvola appena accennata, con la mano sinistra regge una grande croce in legno, con la destra il calice della Passione. A terra, sopraffatti dal sonno, ci sono i discepoli che hanno accompagnato Gesù e che avrebbero dovuto sostenerlo pregando: Pietro, Giacomo e Giovanni. Il primo è seduto, appoggiato alla parete, con il capo abbandonato tra le braccia, poco distante il giovane e imberbe Giovanni appoggia un gomito ad una roccia, mentre il fratello Giacomo è sdraiato su un fianco, con il capo su un masso, e ha perso un sandalo. Le terrecotte sono state plasmate da Agostino Silva con la collaborazione del figlio Giovan Francesco
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO gruppo scultoreo
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MATERIA E TECNICA
terracotta/ pittura
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ATTRIBUZIONI
Silva, Agostino; Silva, Giovan Francesco (attribuito; Attribuito)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE
- LOCALIZZAZIONE Sacro Monte di Ossuccio - complesso
- INDIRIZZO Viale del Santuario, Ossuccio (CO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La sesta cappella rappresenta il primo mistero doloroso del Rosario, l'Orazione nell'orto e fu commissionata dai fratelli Antonio e Domenico Brentano Moretto di Azzano, che ottennero il permesso di inserire nell'apparato decorativo lo stemmo familiare. Questo, infatti, fu inserito a conclusione dei lavori sopra la finestra, a imperitura memoria della donazione e come segno di gratitudine da parte dei promotori del Sacro Monte. Come sancito dalle più severe prescrizioni araldiche della seconda metà del Seicento, nella rappresentazione dello stemma familiare non viene concessa alcuna libertà espressiva o la licenza poetica di inserirlo in un contesto decorativo più articolato. Esso, infatti, rappresenta lo scudo araldico tradizionale della famiglia che mostra un'aquila, nella parte superiore, e, in quella inferiore, un leone e un serpente che si abbeverano ad una brenta, da cui deriverebbe il nome "Brentano". Anche in questo caso per plasmare le sculture in terracotta è stata chiamato Agostino Silva, coadiuvato in questa cappella dalla sua bottega e dal figlio Giovan Francesco. Gli affreschi alle pareti, invece, presentano delle anomalie rispetto alle altre cappelle che precedono questo volume architettonico, non fungono solo da elemento decorativo rispetto alla statuaria, ma diventano gli unici protagonisti di una specifica scena: Giuda conduce le guardie e il popolo armato di bastoni all'orto degli ulivi in cui Gesù sta pregando. I dipinti furono realizzati entro il 1680 dal pittore Francesco Innocenzo Torriani, celebre artista ticinese divenuto simbolo della pittura seicentesca svizzero-italiana. L'opera del Sacro Monte di Ossuccio, benché semplice e dimensionalmente contenuta, mostra la sua personale maniera di reinterpretare l'arte seicentesca di matrice emiliana. La qualità artistica documentata anche in questa cappella è infatti debitrice alla pittura bolognese sebbene non manchino alcuni cenni contenuti alla cultura figurativa romana, determinata dal suo soggiorno a Roma documentato intorno al 1639, e genovese, anche a causa dei forti rapporti economici e culturali esistenti tra le valli comasche e il mendrisiotto, e Genova. Dopo anni di difficoltà in questi ultimi due decenni, anche per questa cappella, ha avuto inizio un progetto di valorizzazione culturale del Sacro Monte, di cui l'inserimento nel Patrimonio Mondiale dell'Umanità dell'UNESCO, avvenuto nel 2003, costituisce tappa fondamentale. All'interno dell'Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale "Magistri Comacini", sottoscritto da Provincia di Como (soggetto capofila), Regione Lombardia, Fondazione Cariplo e numerosi altri partner che operano sul territorio, è stato redatto uno studio sul piano di gestione del complesso del Sacro Monte e alla definizione degli interventi prioritari. Tra questi sono segnalati quelli necessari al pieno recupero e restauro della quattordicesima cappella, sulla quale si spera di poter operare nei prossimi anni.
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- ENTE SCHEDATORE R03/ Istituto per la Storia dell'Arte Lombarda
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0