Annunciazione
gruppo scultoreo,
post 1610 -
Prestinari, Cristoforo (1570-1623)
1570-1623
Le tre statue in terracotta a grandezza naturale, (dipinte a freddo), della Vergine Annunciata, dell'Arcangelo Gabriele e della Colomba dello Spirito Santo sono conservate all'interno della prima cappella del Sacro Monte di Varese. Sul basamento dell'Angelo compare la firma dello scultore Cristoforo Prestinari. La sobria compostezza di Maria inginocchiata, alle cui spalle si intravedono un letto e lo scorcio dell'abitazione della Vergine, rimanda ancora alla cultura tardomanierista di cui lo scultore è abile interprete.
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO gruppo scultoreo
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MATERIA E TECNICA
terracotta/ pittura
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ATTRIBUZIONI
Prestinari, Cristoforo (1570-1623)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE
- LOCALIZZAZIONE Sacro Monte di Varese - complesso
- INDIRIZZO Via del Santuario, Varese (VA)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il 25 marzo 1605, in onore della data dell'Annunciazione, viene posata la prima pietra della prima cappella del Sacro Monte di Varese, dedicata al primo mistero gaudioso, che contempla l'Annuncio dell'Arcangelo Gabriele alla Vergine Maria. Lo scenografico e maestoso edificio, porticato su tre lati, progettato da Giuseppe Bernascone, "il Mancino", risulta essere ultimato nel 1609, come attesta l'iscrizione sul timpano della facciata principale, su cui campeggia anche un'iscrizione relativa al soggetto rappresentato all'interno. Il 22 maggio 1610 viene benedetta la statua della Madonna Annunciata posta all'interno, realizzata poco prima dallo scultore lombardo Cristoforo Prestinari, e donata al cantiere varesino dalla comunità di Orta, a quell'epoca particolarmente impegnata nell'abbellimento delle cappelle del proprio Sacro Monte, dedicato alla vita di San Francesco. Nel corso del primo decennio del Seicento la fabbriceria del Sacro Monte di Varese si dimostrò particolarmente operativa, smaniosa di dar vita all'ambizioso progetto di padre Giovan Battista Aguggiari da Monza, ideatore e fervido sostenitore dell'edificazione della Via Sacra varesina, il quale ottenne il supporto ed il sostegno economico dei fedeli locali ma anche della nobiltà milanese, che contribuirono alla riuscita dell'ambiziosa iniziativa. L'intero Sacro Monte di Varese nel 2003 è stato riconosciuto dall'Unesco Patrimonio Mondiale dell'Umanità, insieme ai complessi piemontesi di Belmonte, Crea, Domodossola, Ghiffa, Oropa, Orta, Varallo, e a quello lombardo di Ossuccio.
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- ENTE SCHEDATORE R03/ Istituto per la Storia dell'Arte Lombarda
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0