Ritratto di Sabba Castiglioni. Ritratto d'uomo di profilo
L'olio su tela di formato rettangolare con orientamento verticale, ritrae il cavaliere Sabba da Castiglione inginocchiato di profilo di fronte ad un tavolo su cui è poggiato un crocefisso. L'uomo, con barba e capelli grigi, mostra qui il suo profilo destro: le mani sono giunte in preghiera e stringono tra le dita una sottile catenella dorata. Il cavaliere indossa sopra l'armatura una corta tunica di colore rosso acceso, bordata d'oro e con una croce argentea sul petto; al collo porta una catena d'oro terminante con la croce di Malta (o croce di San Giovanni), riconoscibile per la caratteristica forma a otto punte. Ai suoi piedi, nell'angolo in basso a destra della composizione, è poggiato l'elmo piumato; alla vita porta legato un corto pugnale ricurvo. Nell'angolo in alto a sinistra del dipinto è presente una scritta latina in lettere capitali dorate riportante nomi e titoli nobiliari dell'effigiato, che sormonta lo stemma della famiglia Castiglioni: uno scudo raffigurante un leone argento su sfondo rosso, che sostiene con la zampa anteriore destra una torre d'oro.
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
- AMBITO CULTURALE Bottega Lombarda
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Civico Palazzo Branda Castiglioni. Collezione del Museo Civico Palazzo Branda Castiglioni
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Branda
- INDIRIZZO Piazza Garibaldi, Castiglione Olona (VA)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Non è noto a quando risalga l'idea di istituire una galleria di ritratti all'interno di Palazzo Branda, ma nella storia della famiglia Castiglioni fu sempre ben radicata l'abitudine di conservare immagini dei membri più rappresentativi del casato, e di esporle durante i giorni di festa davanti al Palazzo. Da tale orgoglio per la dinastia familiare risale forse la decisione, presa nel XVII secolo, di far eseguire da anonimi artisti lombardi una serie di copie dell'antico ciclo di ritratti dei Castiglioni, probabilmente in parte dispersi nei secoli. Il soggetto di questo dipinto è il cavaliere gerosolimitano Sabba da Castiglione, nato a Milano intorno al 1480. Dopo aver militato a Rodi dal 1505 al 1508, si stabilì a Roma, dove giunse alla carica di procuratore generale dell'Ordine. Ottenuta nel 1517 la commenda della chiesa di S. Maria Maddalena nel Borgo Durbecco, si stabilì a Faenza e lì visse fino alla morte, avvenuta nel 1554, dedicandosi a opere di pietà, all'istruzione dei poveri e al collezionismo d'oggetti artistici e libri rari. Viene ricordato per l'opera letteraria "Ricordi", completata all'inizio degli anni Quaranta del Cinquecento e pubblicata per la prima volta a Bologna nel 1545: l'opera è costituita da una serie di consigli isolati l'uno dall'altro (ammaestramenti), che l'autore rivolge al pronipote Bartolomeo Righi, anch'egli cavaliere gerosolimitano e dunque prossimo ad una vita simile alla sua, ispirandosi soprattutto ai rigidi principi della morale cristiana, ma inserendo anche curiose notizie riguardanti la storia dell'arte e del costume. La prima edizione conteneva 72 Ricordi; una seconda edizione fu pubblicata nel 1549 con 124 Ricordi, una terza nel 1554 con 133: da questo momento, le edizioni si moltiplicarono, tanto che fino al principio del XVII secolo se ne contano ben venticinque. L'originale olio su tela che lo ritraeva costituiva a sua volta una copia dell'affresco realizzato nel 1533 da Girolamo da Treviso (1498-1544) nell'abside della Chiesa della Commenda di Faenza, dove l'identica immagine di Sabba da Castiglione appare inginocchiata di fronte ad una Madonna con Bambino, vicino alle sante Maddalena e Caterina d'Alessandria. L'opera era inoltre un pendant del ritratto del pronipote Bartolomeo, di cui esiste una copia anch'essa conservata presso la galleria di ritratti di Palazzo Branda, suo successore nel ruolo di commendatario faentino dal 1544. La critica ritiene infatti che i due ritratti originali vennero eseguiti per volontà del giovane stesso come omaggio allo zio che aveva rinunciato alla carica in suo favore: la loro realizzazione dovrebbe dunque non superare di molto tale data e non oltrepassare il 1570, anno della morte di Bartolomeo.
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- ENTE SCHEDATORE R03/ Istituto per la Storia dell'Arte Lombarda
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0