Paesaggio con animali

dipinto,

L'ampio salone del primo piano del Palazzo dei Castiglione di Monteruzzo, altrimenti detto Corte del Doro, doveva essere originariamente diviso in due aree da un tramezzo. Nonostante la parete divisoria originale oggi non esista più, la decorazione pittorica mostra ancora la netta divisione tra i due spazi, sebbene lo stato di conservazione della stessa non sia ottimale. Gli affreschi del primo ambiente raffigurano finti tendaggi con motivi ornamentali sui quali sono dipinti pappagalli appoggiati a rami intrecciati con nastri recanti motti di carattere mistico e sentenze morali. Al di sopra dei tendaggi si aprono monocromi raffiguranti paesaggi con castelli, boschi e levrieri che inseguono conigli e lepri. Nella seconda parte, la più complessa e la meglio conservata, le raffigurazioni si articolano su tre registri: la parte alta è dominata da un fregio rosso dove fiori bianchi a quattro petali si alternano a girali di foglie e medaglioni contenenti stemmi nobiliari. Nella parte intermedia, che corrisponde alla zona più ampia della parete, la scena è occupata da alberi, uccelli e lepri stagliati contro uno sfondo rosso intenso. Infine in basso corre una decorazione che riproduce un finto paramento murario marmoreo, declinato in differenti colori da una lastra all'altra.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • AMBITO CULTURALE Bottega Lombarda
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE MAP - Museo Arte Plastica
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo dei Castiglioni di Monteruzzo
  • INDIRIZZO Via Roma, 29, Castiglione Olona (VA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le decorazioni superstiti del Palazzo dei Castiglione di Monteruzzo riprendono la medesima tipologia decorativa diffusa nei territori della Lombardia per oltre mezzo secolo, a partire dall'inizio del Quattrocento. Non è possibile riconoscere in essi la mano di un artista preciso, tuttavia i dipinti denunciano una chiara ripresa delle decorazioni realizzate nel 1423 all'interno della "Camera dei Putti" di Palazzo Branda, sebbene lo stile più aggiornato e sicuro di questi affreschi sia indice di una realizzazione più tarda. Ad almeno vent'anni di distanza tornano su queste pareti gli stessi pappagallini reggicartiglio presenti in Palazzo Branda, così come i medesimi accostamenti cromatici nella decorazione che mima una scena di caccia ambientata in mezzo agli alberi. Fu dunque la bottega del cosiddetto "Maestro del 1423", attivo nel palazzo del cardinale Branda Castiglioni, a dettare il modello per le successive decorazioni interne dei palazzi castiglionesi: all'epoca infatti, la ripetizione di iconografie tratte da precedenti cicli pittorici, non veniva considerata una sterile imitazione, bensì la garanzia di un lavoro inserito nel solco della tradizione, in accordo con il gusto del circuito di committenze locali.
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Istituto per la Storia dell'Arte Lombarda
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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