Dame e cavalieri in costume quattrocentesco

dipinto, post 1443 - ante 1453

La Sala degli Svaghi, collocata al piano terra del Castello di Masnago, presenta sulle pareti una raffigurazione senza soluzione di continuità, che ha per soggetto una serie di scene riconducibili al mondo cortese, inserite in un ambiente naturale. Nonostante gli affreschi si presentino oggi molto lacunosi, si distinguono chiaramente tra i soggetti: la partenza per la caccia con il falcone di una dama e un cavaliere sontuosamente vestiti; la gita in barca di tre dame, due intente a scambiarsi dei fiori e una occupata con i remi; la colazione sull'erba di un gruppo di gentiluomini; la partita ai tarocchi di un gruppo di dame su una piccola imbarcazione; ed infine una dama intenta a suonare l'organo portativo sotto un'ampia tenda riccamente decorata, che reca in cima il vessillo della famiglia Castiglioni e quello della famiglia Lampugnani. Tra un episodio e l'altro sono inseriti personaggi secondari e una serie di particolari tratti dal mondo vegetale e animale (anatre in uno stagno, lepri, feroci cani da caccia e fedeli cani da compagnia). Sullo sfondo, verdeggianti colline ricche di cespugli, alberi e rocce, incorniciano le scene.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • AMBITO CULTURALE Bottega Lombarda
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo d'Arte Moderna e Contemporanea. Collezione del Civico Museo d'Arte Moderna e Contemporanea - Castello di Masnago
  • LOCALIZZAZIONE Castello di Masnago
  • INDIRIZZO Via Cola di Rienzo 12, Varese (VA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La decorazione pittorica della sala, sebbene tutt'oggi si presenti fortemente lacunosa, costituisce uno dei massimi esempi di raffigurazione degli usi e costumi della tradizione cortese, con una particolare attenzione per i passatempi che intrattenevano i nobili in una residenza di campagna. Non si conoscono i nomi degli autori di tale ciclo, così come incerta è la datazione di tali affreschi. Una prima ipotesi fornita dalla critica verte su una datazione compresa tra il 1443 e il 1453, periodo durante il quale il castello venne abitato e governato da Maria Lampugnani, vedova di Giovanni Castiglioni, proprietario del maniero e suo residente dal 1441 fino alla morte. Lo stemma dei Lampugnani appare infatti più volte nel castello e nella Sala degli Svaghi è dipinto a fianco di quello dei Castiglioni; alcuni studiosi hanno addirittura suggerito che la dama che suona l'organo sotto il ricco tendaggio possa in effetti considerarsi un ritratto di Maria, oltre che un ottimo esempio iconografico del ruolo della donna nel contesto sociale di una corte. Altri studiosi hanno invece accantonato l'ipotesi di una tale committenza, allargando il significato del ciclo a tutti i rapporti sociali che la famiglia Castiglioni intrattenne con le altre casate nobili dell'epoca, non soltanto in funzione dell'unione matrimoniale con esse. Ciò può essere avvalorato dalla presenza nei dipinti murali di ulteriori stemmi araldici familiari, come quello dei Terzaghi, il cui vessillo viene retto da un personaggio maschile inserito nella scena della partita a tarocchi. In questo caso la datazione verrebbe spostata tra il quinto e il settimo decennio del Quattrocento, in linea con i contatti storicamente avvenuti per motivi politici, economici e sociali tra le varie casate.
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Istituto per la Storia dell'Arte Lombarda
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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