Oceaniche

installazione post 1992 - ante 1992

Installazione costituita da cinque tavole in vetroresina e poliuretano rinforzato in acciaio, infisse nel terreno: i singoli blocchi, diversi uno dal'altro, sono di forma stretta e allungata verso l'alto, dal profilo ondulato e mai spigoloso. Le tavole sono verniciate ciascuna con più colori brillanti delimitati in zone nette di colore.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO installazione
  • MATERIA E TECNICA acciaio
    vetro resina
    poliuretano
  • ATTRIBUZIONI Turcato, Giulio (1912-1995)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE . Collezione del Parco di sculture Fondazione Pietro Rossini
  • LOCALIZZAZIONE Parco di sculture Fondazione Pietro Rossini
  • INDIRIZZO Via Col del Frejus, 3, Briosco (MB)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La sgargiante installazione venne creata nel 1992 dall'artista veneziano Giulio Turcato, in occasione della partecipazione dell'imbarcazione "Moro di Venezia", di proprietà dell'imprenditore italiano Raul Gardini, alla Louis Vuitton Cup di San Diego. Dopo la relativa esposizione negli Stati Uniti, le tavole vennero riportate in Italia e, qualche anno dopo, rinvenute nei cantieri nautici della Montedison a Mestre, abbandonate, da dove vennero acquisite nel 1994 dal collezionista brianzolo Alberto Rossini e collocate all'interno del Parco di sculture della Fondazione Pietro Rossini, a Briosco. In realtà la realizzazione di quest'opera scaturisce da una ricerca elaborata dall'artista fin dai primi anni Settanta, nata sulla scorta di un viaggio in Kenya, da cui Turcato prese spunto per realizzare un'installazione intitolata "Oceanica", esposta alla Biennale di Venezia del 1972. In quest'ultimo caso si trattava di una sequenza di tele sagomate, disposte in diagonale su una parete e successivamente riproposte appese al soffitto in una esposizione tenutasi presso le Prigioni Vecchie di Venezia nel 1974.\nQuesta versione delle "Oceaniche" consta invece di cinque elementi scultorei allungati, realizzati in vetroresina e poliuretano rinforzato in acciaio, che ricordano nella forma delle giganti tavole da surf dal profilo sinuoso e ondeggiante, disposte perpendicolarmente al terreno una di fianco all'altra, senza un punto di vista privilegiato. In generale tutte le sculture di Turcato mirano a sovvertire e a confondere le leggi della percezione, sia attraverso la realizzazione di forme che ruotano su se stesse senza una direzione predominante, sia grazie all'uso di un colore tanto accattivante quanto destabilizzante. In quest'opera, infatti, la gamma cromatica scelta si serve di colori saturi, artificiali, seducenti e nello stesso tempo fagocitanti la forma stessa che avvolgono.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Istituto per la Storia dell'Arte Lombarda
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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