Il ponte di diga Masetti. Veduta del ponte della diga Masetti

dipinto post 1898 - ante 1898

Il dipinto ha una caratteristica forma verticale, la superficie è occupata per tre quarti dalla rappresentazione di un cielo solcato dalle nuvole. In primo piano nella parte bassa appare invece lo scorcio del ponte in ferro della diga Masetti, al quale si contrappone il paesaggio naturale del lago inferiore con la veduta di Mantova sullo sfondo, con i suoi campanili, la cupola di S. Andrea e un altro accenno di modernità nella ciminiera fumante dell'officina del gas attiva nei pressi di Porto Catena fin dal 1887. Nella composizione non manca l'accenno alla figura umana, sia nella barca in movimento sulle sponde del lago, che a lato della strada all'imbocco del ponte, dove si intravedono delle sagome di persone sedute a terra in ombra.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Pesenti, Domenico (1843-1918)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE
  • LOCALIZZAZIONE STERL - Sede Territoriale Regione Lombardia
  • INDIRIZZO Corso Vittorio Emanuele II, 57, Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto venne realizzato da Domenico Pesenti nel 1898 per l'imprenditore Luigi Valentini che lo commissionò per onorare la memoria dello zio Pietro Valentini, facendo illustrare i quattro principali lavori da lui compiuti come appaltatore di opere pubbliche: a questa tela si associano infatti anche La massiciata della ferrovia Mantova-Monselice e due opere oggi disperse, La Ferrovia Pontebbana e un soggetto non identificato. Dopo essere appartenuto alla collezione Valentini, il dipinto passò alla Raccolta Lasagna di Mantova per poi essere donato nel 1972 all'Ufficio del Genio Civile di Mantova, dove rimase insieme al suo pendant anche dopo il passaggio della sede alla Regione Lombardia.\nL'opera è rappresentativa della modernizzazione del territorio mantovano in atto nel corso del XIX secolo, a cui Pesenti dovette assistere al ritorno da un soggiorno fiorentino avvenuto tra il 1875 e il 1897: i dipinti di questa serie rappresentano infatti uno dei pochi contributi italiani nell'ambito della produzione di genere "industriale", originatasi sulla scia delle grandi trasformazioni nei territori inglesi, tedeschi e francesi degli anni '80 del XIX secolo, che portarono in pittura ad una tendenza di sentimentale apertura alla vita degli sfruttati, delle vittime dell'industria, tanto quanto ad un vivo interesse nella rappresentazione puntuale e dettagliata dei meccanismi e macchinari da loro utilizzati (Dalai Emiliani - Ginex, 1988).\nL'artista sembra qui voler imprimere nel dipinto la bellezza della nuova tecnologia in contrasto con il vecchio profilo urbano, sovrappondendo così lo sviluppo industriale moderno al paesaggio storico, il tutto accentuato dal taglio fotografico angolare ribassato che conferisce al quadro una forma allungata (Sisi, 2004).
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Istituto per la Storia dell'Arte Lombarda
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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