Piccolo pescatore. Piccolo pescatore
scultura,
post 1937 - ante 1938
Fabbri, Agenore (1911-1998)
1911-1998
la scultura rappresenta un fanciullo ignudo, seduto con postura leggermente china, intento a levar l'amo dal pesce appena pescato. La composizione è rilassata, lo sguardo lieve, il modellato trasmette sensualità. L'opera ha una base che reca fata e firma (39 A. Fabbri), ed è inserita in un basamento metallico a tre gambe
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO scultura
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MATERIA E TECNICA
Bronzo
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ATTRIBUZIONI
Fabbri, Agenore (1911-1998)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Lombardia
- INDIRIZZO Piazza Città di Lombardia, 1, Milano (MI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Agenore Fabbri, nato nel 1911 a Barba (Pistoia), plasma il proprio carattere artistico facendo pratica nei laboratori di ceramica di Albisola. La sua fortuna critica ha una prima affermazione a Spotorno, nel 1938, quando partecipa al Premio Bagutta. Orio Vergani, scrittore tra i primi ad interessarsi di "arti nuove", racconta del giovane e di "una sua statuetta di singolare vitalità nel suo modellato profondo e nervoso. Era un ragazzo biondo e ricciuto, con un viso ridente ma ogni tanto ostinato. Si notò subito che il suo primo merito, oltre a naturale virtù tecnica e della toscanissima dote dell'osservazione del vero, era quello di avere delle idee chiare, non solo in fatto di scultura a fuoco - allora non ne faceva ancora - ma anche per quanto riguarda la scultura maggiore. Erano anni di ardente polemica, quando Martini cominciava a dichiararsi stanco ed evadeva verso al pittura. Arcaismo e cubismo si dividevano il cuore dei giovani, come del resto se lo dividono ancora. Fabbri, sulla memoria di quella statuetta esposta a Spotorno, fu ricordato anche a Milano, dove capitò dopo poco tempo. La guerra doveva farlo sparire quasi subito. Poco di lui si seppe, finché un giorno i ceramisti di Albisola poterono dire che finalmente avevano trovato per la loro arte, un uomo nuovo. Ed è di pochi mesi fa, per Agenore Fabbri, l'elogio più alto cui, in qualunque modo si possa pensarla in fatto d'arte, può aspirare un giovane: quello di Pablo Picasso, fattosi anche lui da qualche tempo artista della ceramica in una fornace della francese Costa Azzurra". E' quella l'opera dalla composizione pulita e sensuale, riflesso evidente della giovane stagione creativa dell'artista, riferibile a un momento di precoce attività scultorea dell'autore, antecedente alla temperie espressionista che ne caratterizzerà fortemente la produzione. Vi si individuano assonanze con il David accosciato di Giacomo Manzù, pressocché contemporanea (del 1938, il secondo bronzo è più tardo).
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- ENTE SCHEDATORE R03/ Istituto per la Storia dell'Arte Lombarda
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0