astuccio - scuola Shibayama (ultimo quarto sec. XIX)
L'inro ha due soli scompartimenti, una forma rettangolare con quattro angoli stondati e lobati. Lungo tutto il perimetro corre un bordino rialzato. I quattro lati più stretti sono decorati con oggetti di ambito religioso ( due campane templari, un vajra, uno scettro ju-i, una pesca dell'immortalità, vari contenitori e strumenti liturgici) e riserve polilobate nella tecnica dell'hiramaki-e ("pittura a oro cosparso piatto"), a oro e lacca rossa, su fondo di tipo gyobu-nashiji, tecnica consistente in un fondo a mosaico di piccole tessere di oro di grandezza e forma variabile. Le due facce di dimensioni maggiori mostrano - su un fondo di oro omogeneo sul quale si sovrappone l'intarsio di tasselli di pietre diverse, avorio e madreperla - altrettante scene raffiguranti l'apparizione di un fantasma ad una figura. Quest'ultima in un caso volge lo sguardo allo spettatore con le braccia conserte, mentre nell'altra scena è inginocchiata, con le spalle arcuate e le due mani a coprire il volto.
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO astuccio
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MATERIA E TECNICA
pietre
avorio
legno
madreperla
- AMBITO CULTURALE Scuola Shibayama
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Poldi Pezzoli
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Poldi Pezzoli
- INDIRIZZO Via Alessandro Manzoni 12-14, Milano (MI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nonostante sull'inro non compaia nessuna firma, le tecniche con cui è stato realizzato permettono di avanzare un'attribuzione alla scuola Shibayama nel corso dell'ultimo quarto del XIX secolo. Per un inro caratterizzato da identica forma e analogo stile di decorazione, firmato Nakayama (Jahss - Jahss, 1971, p. 89, fig. 37).
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- ENTE SCHEDATORE R03/ Museo Poldi Pezzoli
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0