Strage degli innocenti

dipinto, 1549 - 1549

La composizione è articolata in due piani distinti: sul fondo una rigorosa ambientazione architettonica si compone di un palazzo dalle linee essenziali ed eleganti definite da cornici in bugnato e da un portico con alti fornici. A raccordare questi due corpi di fabbrica c'è un elegante loggiato che si apre su un paesaggio urbano. Il primo piano è occupato dalle figure: soldati e uomini armati si accaniscono sui bambini, mentre le loro madri cercano di sottrarli all'uccisione o ne contemplano i corpi straziati. La drammaticità della scena si stempera in una atmosfera teatrale che blocca le figure nel movimento e le isola a gruppi. Si possono agevolmente individuare quello con dell'uomo a torso nudo che stringe un bimbo a testa in giù con una mano, mentre con l'altra cerca di allontanarne la madre vestita di verde che gli morde la spalla, o quello della donna con l'abito giallo che si china a sorreggere il corpo di un bimbo ferito.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Bagnadore, Pietro Maria
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE
  • LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Francesco
  • INDIRIZZO Via S. Francesco, Brescia (BS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto si trova nella sesta cappella della navata sinistra che attualmente è dedicata al Sacro Cuore, ma che anticamente era legata al culto di Santa Maria Maddalena e fungeva da cappella sepolcrale della nobile famiglia Brunelli, responsabile della costruzione sul finire del Quattrocento. L'autografia del dipinto non può essere messa in discussione visto che sulla trabeazione del loggiato di sfondo si legge la firma in caratteri capitali "PETRVS MARIA BALNEATOR". Anche la cronologia può essere fissata con certezza al 1594, in relazione a un altro dipinto del Bagnatore raffigurante il Martirio di S. Margherita d'Antiochia che si trova nella medesima cappella e ne costituisce il pendant. La tela è datata proprio 1594. Elogiato dalla letteratura artistica antica, il dipinto viene interpretato in maniera riduttiva dalla storiografia della prima metà del Novecento, giudizio esteso anche al suo autore. In realtà il Bagnodore, insieme a Lattanzio Gambara, è l'unico artista che sa aprire la cultura artistica bresciana fra XVI e XVII secolo a stimoli provenienti dall'ambiente romano ed emiliano, facendosi interprete di un manierismo originale e non troppo legato dagli stilemi moretteschi imperanti all'epoca. In particolare la Strage degli innocenti riflette la stagione più creativa della sua carriera quando il prolungato soggiorno a Novellara presso la corte dei Gonzaga gli permette, da un lato, di conosce le opere di Correggio e Parmigiano che ne influenzano il luminismo accendendo di bagliori improvvisi molte delle sue opere, dall'altro di entrare in contatto con Lelio Orsi dal quale mutua l'interesse per la pittura tedesca, per i colori acidi, per i cangianti accostati con audacia. Nella strage degli innocenti questi elementi si sposano con il rigore plastico nella definizione dei corpi, con una atmosfera che blocca le figure e la scena in una sorta di tableaux vivant, con una sapiente costruzione prospettica ed una accurata definizione delle architetture che risente, indubbiamente, delle carriera di architetto che il Bagnadore affianca a quella di pittore.
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Comunità Montana Valle Trompia
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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