controviolino di De Zorzi, Valentino - ambito toscana (primo quarto sec. XX)

controviolino, 1914 - 1914

Lo strumento è un ennesimo tentativo di colmare la lacuna di estensione tra la viola, contralto della famiglia del violino, e il violoncello, che è il basso. I costruttori dei secoli XVI° e XVII° costruirono viole di grande formato (ad esempio le viole tenore della scuola bresciana, tra cui lo strumento n. 40 di questa collezione, e alcune viole tenore di scuola cremonese, tra cui la famosa Medicea di Antonio Stradivari del 1690 conservata a Firenze), oppure violoncelli a cinque corde, che coprivano la tessitura del basso e del tenore contemporaneamente (vedi la suite di J. S. Bach per violoncello a cinque corde). Questi tentativi che però non suscitarono mai il completo interesse dei compositori: tutti i prototipi, con rare eccezioni più legate al nome del costruttore che non allo strumento stesso, vennero trascurati e dimenticati. I controviolini di De Zorzi subirono la stessa sorte, e non ebbero altri impieghi se non uno sporadico utilizzo nell'orchestrazione dell'opera Zazà di Leoncavallo, non hanno avuto altri impieghi. De Zorzi riuscì anche ad ottenere un giudizio favorevole da una Commissione di tecnici, nominata nel 1902 dall'Accademia del Regio Istituto Musicale L. Cherubini di Firenze.

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1914 - 1914

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'