viola d'amore di Testore Paolo Antonio - ambito milanese (secondo quarto sec. XVIII)

viola d'amore, 1739 - 1739

Lo strumento è completamente originale, arrivato sino a noi senza manipolazioni. Il modello è peculiare: ha le spalle spioventi ed il bordo non sporgente dalle fasce; sono presenti punte agli angoli delle CC. Il disegno dei fori armonici ha caratteristiche sia delle effe da violino, sia delle fiamme tipiche della viola d'amore. Il fondo è piatto, senza angolo, in un unico pezzo di acero a taglio tangenziale. Il legno è dello stesso tipo nello stesso taglio di quello usato per le fasce. La tavola è in due pezzi di abete a venatura media, costante e ben marcata. La testa è in acero, con un volto di donna scolpito. Lo smusso della testa e le punte delle fasce sono tinti di nero. Il manico è trattenuto da quattro chiodi metallici, le cui teste sono visibili sul tassello interno. Il tassello inferiore è in salice, gli altri sono in abete. Le controfasce sono in acero di forma squadrata. Sul fondo sono presenti due catene ed una placca dell'anima, di forma insolita, in abete. Il filetto ha il bianco in acero di 0,8 mm e il nero molto sottile di 0,2 mm, in alcuni punti mancante. La tastiera e la cordiera sono in faggio lastronati di ebano. La vernice, interamente originale, è in uno stato di conservazione molto buono e di color giallo dorato. La viola è montata con sei corde tastabili.

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