Sinite Parvulos con ritratto di famiglia
dipinto,
post 1600 - ante 1610
Cristo è seduto all'estrema sinistra con i fanciulli ai piedi. Davanti a lui sono inginocchiati anche i due capofamiglia. A destra si apre un paesaggio con figure.
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
OLIO SU TELA
- AMBITO CULTURALE Ambito Neerlandese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Musei Civici di Como
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Volpi
- INDIRIZZO Via Armando Diaz, 82-84, Como (CO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La tela proviene dal legato di Carlotta Olginati, nel cui inventario viene descritto come "Un quadro grande, che rappresenta l'antica famiglia della casa Olginati fato del Cinquecento, con cornice nera e fogliami adorati, di incerto autore" (Casati, 2002, 10). Giulio Bora (Bora, 1981) e Marialuisa Rizzini (Rizzini, 1989) concordano nell'associare questo dipinto, per analogie di dimensioni e di caratteristiche stilistiche, ad altri due raffiguranti Sant'Elena ritrova la vera croce e la Nascita di S. Giovanni Battista pervenuti nella collezione dei Musei Civici di Como attraverso il legato Olginati (1931). Entrambi gli studiosi, inoltre, lo attribuiscono a un ignoto artista di origine fiamminga o olandese sensibile alle influenze del giovane Cerano e del Procaccini, ma ancora esente dalle suggestioni morazzoniane e giustificando, in tal modo, la datazione della tela in esame all'inizio del Seicento. Per quanto concerne la provenienza, il Bora (Bora, 1981, 66) non esclude che il dipinto possa essere stato eseguito per la cappella del Rosario della distrutta chiesa di S. Giovanni in Pedemonte di Como sottoposta al patronato della famiglia di Laura Coquio, madre di Alessandro Olginati. Diversamente, la Rizzini (Rizzini, 1989, 99) ipotizza la provenienza dell'opera dalla cappella annessa ad un ignoto palazzo nobiliare non necessariamente appartenuto alla famiglia Olginati. Infine Alberto Rovi (Rovi, 1999, 132), ribadendo che questa tela insieme alla Nascita di S. Giovanni Battista (inv. 474) potevano essere i quadri laterali di una cappella la cui pala fosse il Ritrovamento della vera croce, vi rintraccia elementi stilistici riconducibili al campionese Isidoro Bianchi. Lo studioso, in particolare, rileva analogie tra il gruppo degli apostoli e degli angeli sullo sfondo e il gruppo della donna con la bambina tenuta per mano nel santuario di S. Maria dei Ghirli a Campione d'Italia.
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- ENTE SCHEDATORE R03/ Musei Civici di Como
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2000
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0