Decorazione plastica della sacrestia. Animali mitologici
Il secondo ordine della sacrestia di Santa Maria presso San Satiro sorregge una trabeazione completa con architrave, fregio e cornice. L'architrave è segnato da quattro modanature: due lisce, intercalate da un motivo a perle, sormontate da una quarta più aggettante proponente delle foglie frastagliate. Segue un fregio in cotto, dalle dimensioni dimezzate rispetto a quello della trabeazione inferiore, corrente lungo tutto l'ottagono con coppie di centauri e donne ignude orientati verso un candelabro centrale. Inframezzano tali figure mitologiche teste mostruose dalle bocche schiuse, forse teste di Medusa, contenute in valve di conchiglia, mentre elementi fogliacei decorano gli spigoli aggettanti del fregio. Terminano la trabeazione una prima cornice a dentelli, seguita da una seconda a ovuli e una terza, più aggettante, a baccellature e piccoli rudenti. Una sima, ornata a flabelli e palmette legati tra loro da motivi a S, conclude la decorazione delle pareti della sacrestia.
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO decorazione plastica
-
MATERIA E TECNICA
stucco/ incisione
stucco/ intaglio
stucco/ intonacatura
stucco/ modellatura a stampo
stucco
TERRACOTTA
terracotta/ modellatura
terracotta/ stampo
-
ATTRIBUZIONI
Bramante, Donato; Fonduli, Agostino (1444-1514;)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE
- LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Maria presso S. Satiro
- INDIRIZZO Via Torino, Milano (MI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La sacrestia della chiesa di Santa Maria presso San Satiro fu progettata da Donato Bramante e realizzata sotto la supervisione dell'architetto almeno a partire dal 1482. Nel 1483 doveva essere certamente completata se, l'11 marzo di quell'anno, Agostino Fonduli s'impegna a realizzare, entro l'inizio del mese di maggio, un fregio grande composto da otto teste e sedici riquadri con putti: parte delle decorazioni fittili documentate del noto plasticatore per la chiesa milanese e unanimemente riconosciute dalla critica come elementi ornamentali da destinarsi alla sacrestia. Alcune trasformazioni all'ambiente sono state attuate nel corso del XIX secolo. Nel 1841 l'architetto Felice Pizzagalli si occupò della sistemazione dell'accesso, tamponando l'entrata originaria che dava verso locali attigui alla chiesa. Furono però del 1856 le modifiche più significative operate dall'architetto Giuseppe Vandoni in occasione dell'adattamento dell'antica sacrestia a battistero. Venne infatti in quell'occasione aperto un nuovo ingresso, sfondando una nicchia del lato nord-ovest, e creato un corridoio per collegare l'ambiente direttamente con la chiesa a livello della seconda campata della navata destra. All'interno furono sostituite da Paolo Gozzoli le originali basi in cotto con elementi in pietra di Viggiù e furono rifatte buona parte delle decorazioni delle lesene e degli intonaci delle nicchie. Nella parte superiore venne ricostruito il corridoio passante che si presentava parzialmente chiuso da murature, si rimaneggiò l'intonaco delle volte e si consolidò il lanternino. Nel 1857, dopo aver rifatto il pavimento a mosaico con motivi decorativi ottagonali, fu collocato al centro dell'ambiente il nuovo fonte battesimale. Dopo un secolo, nel 1957, nuovi restauri affidati al Genio Civile sono stati finalizzati all'eliminazione di locali di servizio attigui e all'interno della struttura è stato nuovamente sostituito il pavimento con l'attuale in marmo rosso di Verona. A opera di Franco Milani si è proceduto anche a una pulitura di tutte le decorazioni, sia in stucco che in cotto, pesantemente annerite dalle verniciature ottocentesche. Pure gli intonaci della volta sono stati rifatti eliminando le partiture a cerchi decrescenti.
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- ENTE SCHEDATORE R03/ Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0