Andromeda
statua,
ca. 1610 - ca. 1615
Bernini, Pietro (1562-1629)
1562-1629
mitologia
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO statua
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MATERIA E TECNICA
marmo bianco/ scultura
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ATTRIBUZIONI
Bernini, Pietro (1562-1629)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Accademia Carrara. Fondo Zeri
- LOCALIZZAZIONE Accademia Carrara
- INDIRIZZO Piazza Giacomo Carrara, Bergamo (BG)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Andromeda, figlia di Cefeo e Cassiopea, sovrani di Etiopia, è raffigurata mentre, ancora incatenata alla roccia, volge lo sguardo verso Perseo, in procinto di liberarla dal drago, secondo quanto racconta Ovidio nelle "Metamorfosi". L'attribuzione a Pietro Bernini, già avanzata da F. Zeri in forma dubitativa a causa del non eccellente stato di conservazione del marmo, venne recuperata da A. Bacchi al momento della pubblicazione dell'opera (Il conoscitore d'arte...", 1989, pp. 32-33). I fori visibili all'interno del corpo dell'animale ai piedi del personaggio, corrispondenti a condutture per l'acqua, chiariscono l'originaria appartenenza della statua all'apparato decorativo di una fontana (Pietro Bernini fu più volte impegnato nella realizzazione di statue da giardino e di fontane). È possibile che la scultura della Carrara possa essere identificata con quella descritta in alcuni versi di Gregorio Prozio (1615-1616) che, a proposito del giardino borghesiano di Montecavallo, ricordava: "la statua di Andromeda legata alla roccia mentre il mostro marino sta per ghermirla, con il volto bellissimo cosparso di lacrime in attesa che Perseo - identificato con Scipione Borghese- la liberi" ("La donazione Federico Zeri", 2000, pp. 36-37). La statua venne nuovamente menzionata nella Stima delle Statue di Montecavallo redatta nel 1616 da Cristoforo Stati e Pompeo Ferrucci ma con l'indicazione di "Cleopatra con un drago alla fontana delle grotte del giardinetto dei melangoli" (Negro 1996, pp. 27 e 36 n. 51; Zanuso 1999, p. 317). Nonostante la datazione risulti vincolata all'ante quem della testimonianza poetica di Ponzio, Kessler (2005) ipotizza, in considerazione delle analogie stilistiche riscontrate con altri marmi per esterni eseguiti da Pietro Bernini, come l'erma con Priapo nel Metropolitan Museum di New York e già a Villa Pinciana (1616) o le celebri Allegorie delle Quattro Stagioni, databili intorno al 1619, di riferire l'opera a un'ignota impresa borghesiana di qualche anno più tarda, forse proprio quella fontana di Villa Mondragone a Frascati ricordata da Baglione ("Sculture dalle collezioni Santarelli e Zeri", 2012, pp. 133-134 n. I.30). Una datazione tra il 1610 e il 1615, in concomitanza con la fine dei lavori per la cappella Paolina (1606-1613), sembrerebbe la più verosimile.
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0302169674
- ENTE SCHEDATORE R03/ Accademia Carrara
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0