Nanhai Guanyin. bodhisattva

statuetta, sec. XIX

Scultura in bronzo raffigurante il bodhisattva Guanyin, le mani in dhyanamudra (meditazione) che reggono un gioiello a forma di perla, è assiso su un piedistallo a forma di fiore di loto in paryanka asana (letteralmente "intorno al grembo", ovvero con il piede sinistro posto sotto il ginocchio destro). Sulla testa si trova una corona riccamente decorata a volute e guglie. Sul petto ricadono più fili di perle. In basso, ai lati, alla destra si trova Shancaitongzi (Sudana), con e mani nel gesto di preghiera (añjalimudra) mentre alla sinistra una figura con lunga barba non meglio identificata. Al fianco destro di Guanyin all'altezza della spalla si trova il parrocchetto bianco, o uccello del paradiso di Amida, e alla sua sinistra un libro.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO statuetta
  • MATERIA E TECNICA bronzo/ fusione a cera persa/ patinatura/ cesellatura
  • AMBITO CULTURALE Produzione Cinese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Polo Arte Moderna e Contemporanea. Collezione Emilio Seletti
  • LOCALIZZAZIONE MUDEC - Museo delle Culture
  • INDIRIZZO Via Tortona 56, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Guanyin (Avalokitesvara) è solitamente rappresentata come Nanhai Guanyin (Guanyin del mare del sud), assieme agli attendenti bambini Longnü e Shancaitongzi. Questa versione, con il personaggio orante dalla lunga barba e la presenza di un libro di scritture (che solitamente caratterizza Wenshu) (Mañjusri) e il bodhisattva trascendente Pajnaparamita, al posto della fiala lascia dubbi sul fatto che si tratti effettivamente di Guanyin. Il bronzo è molto scuro e il modellato è definito, con spigoli vivi. Il viso è realizzato con tratti curvi e occhi molto grandi. Statuette come queste potevano essere usate per altari domestici, donate ai templi come figure votive o poste all'interno di sepolture. Le datazioni proposte per statuine come questa spaziano dal periodo Song al Qing. Lo stile dela corona e l'uso degli attributi sulla spalla diventa popolare durante il periodo Yuan e vive il suo massimo durante la prima metà del successivo periodo Ming, senza però essere apparentemente abbandonato per tutto il periodo Qing. La lega di bronzo mlto scura e le condizioni quasi ottime dell'oggetto restringono a nostro avviso il campo di produzione al XIV-XVIII secolo.
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0302166963
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Mudec - Museo delle Culture
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2018||2018||2018
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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