Nezha. deità

statuetta, secc. XVIII/ XIX

Piccola scultura in bronzo con base lignea di Santaizi o Nezha raffigurante la divinità nella forma di un bambino cinese. La giovane età si intuisce dal ciuffo frontale sulla testa rasata e dal vestito che indossa. La figura è nell'atto di incedere alzando il braccio destro e portando davanti quello sinistro. La figura, poggiante su un piedistallo a forma di zoccolo manca degli attributi che distinguono Santaizi: l'anello e la spada o la lancia. La superficie scolpita è laccata di rosso e poi dorata.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO statuetta
  • MATERIA E TECNICA bronzo/ fusione a cera persa/ laccatura/ doratura
    pigmento
    legno/ intaglio/ verniciatura
  • AMBITO CULTURALE Produzione Cinese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Polo Arte Moderna e Contemporanea. Collezione Giovanni Battista Lucini Passalacqua
  • LOCALIZZAZIONE MUDEC - Museo delle Culture
  • INDIRIZZO Via Tortona 56, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Questa divinità, popolare in Asia orientale e soprattutto a Taiwan, si distingue in questo caso per la posizione del giovane e per le vesti. Talvolta è rappresentata con una o due ruote fiammeggianti sotto i piedi, le ruote di fuoco e di vento. In mancanza degli oggetti che reggeva fra le mani, la figura potrebbe essere confusa con la statuetta di Liuhai, la divinità taoista che reggeva fra le mani una fila di monete con le quali distraeva il rospo a tre zampe che l'accompagnava. Nezha (skr. Nata) è citato nei racconti cinesi Xiyou jie (il racconto dello scimmiotto) e nel Fengshen Yanyi (L'investitura delle divinità). Nezha è chiamato anche Santaizi "il terzo figlio" perché in questi racconti compariva come figlio di Li Jing, divinità identificabile nel buddismo con il Guardiano del nord Vaisravana, Duo Wén Tian, uno dei re celesti, riconoscibile per la pagoda che regge in mano. Secondo la mitologia taoista Nezha avrebbe ucciso i figli del Re drago del Mare dell'Est, Donghai Longwang, mettendo nei guai il padre, ma decidendo di suicidarsi per salvarlo dalla vendetta del Re Drago. Il suo suicidio fu premiato per l'esempio di pietà filiale e Nezha fu riportato in vita come immortale. Come immortale taoista la leggenda vuole che abbia servito da generle sotto l'Imperatore di Giada Yu Huang o Yu Di. Da qui la presenza dello stendardo da combattente che porta sulla schiena nelle immagini di Taiwan. Nezha con i suoi attributi e poteri protegge gli altari e per questo si trova accanto alle divinità di famiglia o dei templi. Nel buddismo è visto come protettore del verbo.
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0302166929
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Mudec - Museo delle Culture
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2018||2018||2018
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE