Longnu. deità
statuetta,
sec. XVII
Figura in bronzo Long Nü, assistente della divinità Guanyin, raffigurata come bambina stante con i capelli tenuti in due ciocche, vestita con lunga tunica a falde aperte con grande svolazzo di seta che passa dietro la testa e in mano un vaso contenente una perla. Fa corpo con una base quadrata modanata.
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO statuetta
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MATERIA E TECNICA
bronzo/ fusione a cera persa/ patinatura/ rinettatura
- AMBITO CULTURALE Produzione Cinese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Polo Arte Moderna e Contemporanea. Collezione Giovanni Battista Lucini Passalacqua
- LOCALIZZAZIONE MUDEC - Museo delle Culture
- INDIRIZZO Via Tortona 56, Milano (MI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La piccola statuetta è identificata nella scheda inventariale come "Si Wang Mo", ma l'iconografia di quest'ultima divinità taoista ma non corrisponde. Il vaso con la perla è talvolta confuso per il cesto di frutta e di fiori di Lan Caihe, uno degli otto immortali, considerato a volte di sesso femminile, a volte un ermafrodito. La figura del bambino o della bambina oppure di personaggi adulti con un vaso o un fagotto fra le mani è tipica degli assistenti di divinità sia taoiste e confuciane, sia buddiste. A differenza del presente caso, solitamente le figure buddiste si distinguono per la base a forma di fiore di loto. Una figura simile è infatti quella di Guanping, attendente della divinità taoista Guanyu. Longnü (in sanscrito Nagakanya) "la figlia del drago" compare a fianco di Guanyin (Avalokitesvara) assieme a Sudhana (Sudhanakumâra, Shancaitongzi, raffigurato come un bambino con le mani giunte in segno di saluto o preghiera. Longnü secondo la leggenda era la figlia di otto anni del Re naga del mare dell'est (Nagaraja) ed è citata nel dodicesimo capitolo del Sutra del Loto. Qui Longnü dopo avere accettato di non potere ottenere l'illuminazione essendo donna, offre la perla a Buddha e subito dopo si trasforma in maschio ottenendo l'illuminazione. In altri racconti offre la perla a Guanyin. Le leggende che legano i due bambini a Guanyin sono numerose e legate a versioni buddiste, taoiste e del folclore. Secondo uno dei racconti più accreditati in Cina, i due bambini sono diventati acoliti di Guanyin quando questa stava meditatndo sul monte Putuo. La raffigurazione più frequente è invece quella detta di Guanyin dei mari del sud (Nanhai Guanyin) di cui troviamo esempi nelle collezioni delle raccolte Extraeuropee. I due bambini sono talvolta sostituiti dal generale Guanyu e da Wéituó Skanda.
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0302166922
- ENTE SCHEDATORE R03/ Mudec - Museo delle Culture
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2018||2018||2018
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0