Campagna Romana. barrocciai nella campagna romana

dipinto, post 1879 - ante 1881

Dipinto di medie dimensioni di Giovanni Fattori, raffigurante quattro figure, tre uomini e una donna, nella campagna romana, con quattro cavalli sellati, due bianchi e due neri.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Fattori Giovanni (1825/ 1908)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci. Collezione Rossi collezione Corradini
  • LOCALIZZAZIONE Monastero Olivetano di S. Vittore al Corpo (ex) - complesso
  • INDIRIZZO Via S. Vittore, 21, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il quadro è giunto al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica nel 1957 con il lascito della raccolta di Guido Rossi, che probabilmente lo acquistò all'asta della collezione di Alessandro Corradini, grande collezionista di pittura macchiaiola, tenutasi nel 1926 alla Galleria Pesaro di Milano, di cui il verso dell'opera conserva ancora l'etichetta. L'opera è stata datata al 1879 circa da Malesci, seguito da Della Chiesa (Malesci 1961, p. 407; Della Chiesa 1970, p. 100), mentre Luciano Caramel non ha escluso una datazione intorno al 1881, anno in cui il dipinto viene esposto a Milano (Caramel 1986, n. 54, snp). La veduta di una una strada di campagna animata solo dalla sosta di alcuni carri va messa in relazione con la presenza di Fattori a Roma a partire dal 1871, secondo la cronologia ricostruita da Andrea Baboni (Giovanni Fattori 1998), e alla conseguente realizzazione di vedute dell'Agro pontino, tra cui un posto preminente ricopriva Il mercato dei cavalli a Roma, perduto nel viaggio di ritorno dall'esposizione di Melbourne del 1880 a cui era stato inviato. Da questo quadro Fattori riprende la posa di alcune figure, mentre un disegno della Galleria d'Arte Moderna Giannoni di Novara riproduce nei dettagli i due cavalli bianchi e le cinghie che li legano al carro (P. Plebani, in Induno, Fattori, Nomellini, Viani 2005, p. 68). Indicato da Dario Durbè come l'opera più impegnativa rimastaci delle impressioni riportate da Fattori nel viaggio romano (Durbè 1995, p. 352), il dipinto mostra la capacità di sintesi raggiunta dal pittore, attraverso la semplicità della composizione, la solidità di impianto e il ritmo lento e cadenzato delle linee.
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0302133188
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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