Ritratto di signora. Ritratto della signora Erminia Albanese
dipinto,
1924 - 1924
Gaudenzi, Pietro (1880/ 1955)
1880/ 1955
Dipinto a olio di medie dimensioni di Pietro Gaudenzi, raffigurante Erminia Albanese, suocera di Guido Rossi, seduta su una sedia d'epoca, in un interno domestico con due finestre. Rivolta verso lo spettatore, indossa un abito nero e tiene nella mano destra un paio di occhiali.
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
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ATTRIBUZIONI
Gaudenzi, Pietro (1880/ 1955)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci. Collezione Rossi
- LOCALIZZAZIONE Monastero Olivetano di S. Vittore al Corpo (ex) - complesso
- INDIRIZZO Via S. Vittore, 21, Milano (MI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto fa parte delle tredici opere di Pietro Gaudenzi giunte al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica nel 1957 con il lascito di Guido Rossi, che possedeva un cospicuo nucleo di dipinti del pittore, non tutti pervenuti al museo. L'industriale ebbe un ruolo privilegiato con Gaudenzi: secondo il racconto di Ettore Cozzani, infatti, fu lui a invitarlo a trasferirsi a Milano, divenendone per anni mecenate e committente (Cozzani 1923, p. 34). Il grande ritratto raffigura Erminia Albanese, prima suocera di Guido Rossi, evidentemente committente dell'opera. Precedentemente datato intorno al 1930 (Caramel 1986, n. 43 snp) il dipinto andrà anticipato al 1924: fu infatti inviato alla mostra del Ritratto femminile contemporaneo organizzata quell'anno alla Villa Reale di Monza, dove vinse il primo premio. Lo conferma un articolo dedicato al pittore apparso sulla rivista "The Studio", che testimonia anche dell'invio dell'opera alla Venticinquesima Mostra Internazionale di Pittura del Carnagie Institute di Pittsburg del 1926, attestato dall'etichetta parzialmente illeggibile sul retro. A dimostrazione della fortuna del quadro e del valore attribuitole da Gaudenzi, l'opera fu presente anche alla personale dell'artista alla Galleria Pesaro nel 1931 (Mostra personale 1931, n. 44). Il dipinto, in cattive condizioni di conservazione, a causa di numerosi sollevamenti e cadute di pellicola pittorica, mostra l'aggiornamento della tradizione della grande ritrattistica ottocentesca con un robusto naturalismo, attraverso una tecnica ricca e materica, basata sul contrasto tra i neri laccati dell'abito e della sedia e i bianchi dei pizzi, dei carnati e della luce che penetra dalle finestre piombate.
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0302133178
- ENTE SCHEDATORE R03/ Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0