Il bambino Moso

scultura, post 1800 - ante 1930

Statuetta, okimono, in avorio, raffigurante un bambino a terra che tenta di sollevare una fascina di germogli di bambù più grandi di lui. Alcuni dettagli, come i capelli ed le decorazioni della veste, sono incisi in nero.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO scultura
  • MATERIA E TECNICA avorio/ intaglio/ patinatura
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Giapponese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci. Collezione Mauro
  • LOCALIZZAZIONE Monastero Olivetano di S. Vittore al Corpo (ex) - complesso
  • INDIRIZZO Via S. Vittore, 21, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La parola okimono significa letteralmente "oggetto da posare" e può fare riferimento a statuette di varie dimensioni e materiali quali il bronzo, la porcellana, il legno e, come in questo caso, l'avorio. Si tratta a tutti gli effetti di un soprammobile, ma non viene considerato tale in quanto l'arredamento giapponese tradizionale non prevedeva l'esposizione di oggetti sopra tavolini o credenze, come d'uso in Occidente. Gli okimono erano posti solitamente sugli scaffali sfalsati o sul mobiletto che si trovava a fianco della nicchia detta "tokonoma" e, se particolarmente preziosi, erano posti direttamente nella nicchia, atta a ospitare il rotolo dipinto. In Giappone l'oggetto "da posare" non era esposto solo per la sua bellezza intrinseca, ma per il significato simbolico e benaugurale ad esso legato, ed era spesso mostrato in occasione di un evento o durante una particolare stagione. Verso la fine del periodo Edo la creazione di piccoli manufatti quali netsuke e okimono subì un notevole incremento. Talvolta essi erano molto piccoli e si distinguono dai netsuke soltanto per l'assenza dei fori obliqui che servivano per inserire il cordoncino di seta da sospendere alla cintura. Si trattava in molti casi di oggetti da regalo con significato benaugurale e talvolta di veri e propri souvenir per chi passava per la capitale. In periodo Meiji, il collezionismo di okimono e netsuke era comune fra i viaggiatori occidentali presenti in Giappone per affari o diletto. La piccola scultura fa probabilmente riferimento alla leggenda di derivazione cinese di Moso (Ming Zong), esempio di pietà filiale, nella quale si racconta di un bambino che non esita a uscire in mezzo alla neve per raccogliere dei germogli di bambù da portare a casa alla madre.
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0302133066
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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