Veduta prospettica della fontana di palazzo Orsini-Taverna a Roma

disegno, post 1637 - ca. 1649

disegno che conserva tracce della preliminare costruzione a grafite è eseguito a mano libera con inchiostro bruno a penna ; le ombreggiature e i dettagli sono precisati con acquerellature di inchiostro bruno; il supporto sul quale è tracciato è di carta avorio

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO disegno
  • MATERIA E TECNICA carta/ grafite/ inchiostro a penna/ inchiostro a pennello/ acquerellatura
  • AMBITO CULTURALE Ambito Romano
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche del Castello Sforzesco
  • LOCALIZZAZIONE Castello Sforzesco - complesso
  • INDIRIZZO Piazza Castello, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nell'"Indice de due Tomi d'Intagli Tempietti ed altro", relativo ai tomi V e VI e compilato dal collezionista Giacomo Sardini, il disegno viene iscritto nel paragrafo "Fontane" con numerazione "171". Il disegno è dubitativamente assegnato a Giovanni Battista Montano da Valeria Pracchi (1991, 2a parte) su segnalazione di Anna Bedon e raffigura la fontana di palazzo Orsini (ora Orsini Taverna), ultimata nel 1618 su progetto di Antonio Casoni, così come è riprodotta nell'opera contemporanea di Giovanni Maggi. La fontana è composta da tre vasche e due catini. Questi ultimi sono sostenuti da un balaustro centrale fiancheggiato da due doppie volute; l'acqua, che sgorga dal catino sommitale retto da un telamone e da volute, tracima nei bacini sottostanti. La struttura, in realtà, è dotata di due vasche ed era inserita in un contesto più ampio e spettacolare: come si può vedere nelle incisioni di Domenico Parasacchi (1637) e Giovan Battista Falda (1675) ai lati della fontana si alzavano due muri alla sommità dei quali erano posti due orsi (emblema degli Orsini) che reggevano gli stemmi della famiglia e versavano acqua nel secondo catino. La grafia del presente disegno, simile a quella delle altre fontane riprodotte sui fogli in Milano, Collezione Sardini Martinelli (invv. 6,117a-b; 6,118a), rimanda ad un unico autore che ha copiato fontane riprodotte nelle opere di Maggi e di Parasacchi, in un momento successivo alla data di pubblicazione dell'opera di Parasacchi, cioè dopo il 1637.
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0302056615
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Gabinetto dei Disegni
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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