Veduta prospettica di catafalco per Enico IV (?)

disegno, post 1590 - ca. 1610

disegno che conserva tracce della preliminare costruzione a grafite; è eseguito con inchiostro bruno a penna utilizzando tiralinee, compasso e mano libera nelle parti decorative; le ombreggiature e i dettagli sono precisati con acquerellature di inchiostro bruno; il disegno è tracciato su carta pesante avorio, con margine superiore frastagliato

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO disegno
  • MATERIA E TECNICA carta/ grafite/ inchiostro a penna/ acquerellatura
  • ATTRIBUZIONI Montano, Giovanni Battista ((?))
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche del Castello Sforzesco
  • LOCALIZZAZIONE Castello Sforzesco - complesso
  • INDIRIZZO Piazza Castello, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nell'"Indice de due Tomi d'Intagli Tempietti ed altro", relativo ai tomi V e VI e compilato dal collezionista Giacomo Sardini, il disegno viene iscritto nel paragrafo "Machine da Funerali" con la definizione "21 con statua equestre". Il disegno presenta il progetto per un catafalco a forma di tempietto. Questo tipo di apparato funebre effimero si è sviluppato in Roma nella seconda metà del XVI secolo. Gli esempi più noti sono: il Catafalco per il cardinale Alessandro Farnese, costruito nel 1589 sotto la cupola della chiesa del Gesù da Girolamo Rainaldi (che ne fece una descrizione dettagliata) o forse più probabilmente dal suo maestro Domenico Fontana, su modello del tempietto di San Pietro in Montorio; il Catafalco per Sisto V, costruito nel 1591 da Domenico Fontana con Giovanni Guerra in Santa Maria Maggiore, la cui cupola richiama quella di San Pietro in Vaticano; il solenne Catafalco per Paolo V (1622) costruito nella Basilica di S. Maria Maggiore su idea di Sergio Venturi e quello per il principe Carlo Barberini, fratello di Urbano VIII, realizzato nel 1630 su progetto di Gian Lorenzo Bernini, in cui la struttura architettonica razionalmente strutturata è subordinata alla decorazione scultorea (cfr. M. Fagiolo, Atlante tematico del Barocco in Italia, Roma 2007). Il disegno è inserito da Lynda Fairbairn tra quelli appartenenti a Giovanni Battista Montano (Fairbairn, 1998 vol. II, Appendix 8, p. 770). V. Pracchi, che attribuisce il disegno in forma dubitativa a Montano su indicazione di A. Bedon, rileva la somiglianza con il catafalco costruito nel 1622 per le esequie celebrate nella Basilica di S. Maria Maggiore in onore di Paolo V, ideato da Sergio Venturi (Pracchi, 1991 pp. 11, 14). Tale catafalco, realizzato da Giovanni Battista Soria, che fu allievo di Montano e ne pubblicò le opere, presentava però 36 sculture di Gian Lorenzo Bernini e non corrispondeva nelle fattezze a quello qui raffigurato. Nel disegno si rilevano delle incongruenze di rappresentazione. Il volume dovrebbe essere a pianta quadrata con un'unica scalinata di accesso inserita nel basamento a gradoni più alti e stretti lateralmente. Il sarcofago visto in prospettiva appare però sospeso come se fosse dipinto nella riquadratura centrale, che non presenta segni o ombreggiature di profondità. Anche la campitura tra le due colonne di sinistra, al centro della quale si erge la statua di una figura femminile drappeggiata, sembrerebbe in muratura piena, per la presenza di una leggera ombreggiatura superiore e laterale, mentre quella di destra, posta in ombra piena, non risulta acquerellata e pertanto la statua di figura femminile posta al suo centro potrebbe stagliarsi su uno sfondato. Il basamento su cui si ergono le colonne a sinistra è decorato da statue addossate e da un bassorilievo raffigurante una battaglia di cavalleria, mentre quello a destra è privo di decorazioni. Le ipotesi potrebbero essere due: la rappresentazione di due varianti progettuali o l'omissione per la ripetibilità del motivo in maniera simmetrica. Nell'immagine centrale il catafalco, su cui è effigiato un teschio con ossa incrociate simbolo della morte, è posto su una base e ricoperto da un drappo con croce cavalleresca e cuscino con nappe su cui sono posati lo scettro e la spada insieme a una corona. La riquadratura sagomata che contiene l'immagine riporta nella parte superiore una decorazione con testina di cherubino tra due drappi sostenuti dalle ali. Sopra di essa una riquadratura sagomata per iscrizione a sua volta sovrastata dallo stemma della famiglia, caratterizzato dai tre gigli centrali, sostenuto da due angeli seduti su volute contrapposte che compongono una sorta di frontone. Ai lati la struttura muraria digrada verso l'alto su tre livelli individuati da cornici aggettanti, fino all'imposta della copertura: una cupola ottagonale gradonata ricoperta da candele fiammeggianti, che sostiene la statua a tutto tondo del cavaliere in arme. Sulla cornice del secondo livello ai lati del frontone si trovano due candelieri, mentre sui bordi esterni sono due figure aggrappate a sostegni. Sulla cornice del terzo livello sono poste delle mensole a voluta rovescia a sostegno della cornice d'imposta della cupola. Non è stato possibile attribuire il disegno e identificare con certezza il personaggio per cui viene ideato l'apparato funerario, tuttavia lo stemma gentilizio riporta i tre gigli di Francia e il regnante era coinvolto nelle battaglie europee del XVI-XVII secolo. La tipolgia della cupola gradonata coperta di candele si ritrova in diversi catafalchi per esequie in S. Lorenzo a Firenze. Perciò potrebbe trattarsi di un progetto, non realizzato, per il catafalco di Enrico IV di Francia, imparentato coi Farnese, cui furono fatte solenni esequie in S. Lorenzo a Firenze nel 1610. Lo stemma e il copricapo richiamano quelli inseriti nel portale di cui all'inv. 5,34 della presente collezione (Milano, Collezione Sardini Martinelli).
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0302056365
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Gabinetto dei Disegni
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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