Motivi decorativi zoomorfi

cornice marcapiano, ca.||post 1137||1903 - ca.||ante 1150||1903

Cornice marcapiano in pietra arenaria scolpita; motivo decorativo a tralcio vegetale che forma una sequenza di cerchi annodati; all'interno di questi, palmette e figure di animali (grifo, leoni, felino.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO cornice marcapiano
  • MATERIA E TECNICA pietra arenaria/ scultura
  • AMBITO CULTURALE Ambito Lombardo-emiliano
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE
  • LOCALIZZAZIONE Basilica di S. Maria Maggiore
  • INDIRIZZO Piazza Rosate, Bergamo (BG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Secondo la recente proposta di Francesca Buonincontri, la cornice è da assegnare, nelle brevi porzioni originali risparmiate dai rifacimenti del primo Novecento, alla bottega di Cristoforo, maestro di cultura antelamica che firma, se davvero così si può interpretare la scritta presente attorno al clipeo, il rilievo con la testa di Cristo posto nell'ordine inferiore dell'abside centrale della basilica (scheda NIN 132) e che, a detta della studiosa, è il responsabile, con la sua bottega, quasi dell'intera decorazione plastica che orna le pareti esterne dell'edificio (Buonincontri, 2005, p. 234, cat. C, 10 ). Francesca Buonincontri ricostruisce, per via stilistica, la formazione del maestro che, dopo aver collaborato all'apparato scultoreo del Duomo di Parma, si sarebbe trasferito a Carrara, dove la sua mano è forse riconoscibile in alcuni capitelli interni e nei rilievi del portale maggiore, e infine a Bergamo, attorno al 1137, quando era da poco iniziata la costruzione della basilica; Cristoforo avrebbe chiuso la sua carriera a Milano, nel cantiere della basilica di San Simpliciano (Buonincontri, cit., pp. 53-71). A mio avviso, però, il solo appiglio del nome "Cristoforus" inciso sul rilievo dell'abside centrale è troppo vago, ed è difficile sostenere, su questa base, la ricostruzione di una intera personalità storicamente individuata: resta valida, della proposta della Buonincontri, la parte relativa all'analisi delle coordinate culturali entro cui si muove l'autore, o forse sarebbe meglio dire gli autori, del ciclo ornamentale delle absidi, viste le sensibili differenze di mano tra le varie parti; per questo motivo, preferisco assegnare il ciclo a maestri anonimi, attivi nella prima metà del XII secolo, di formazione condotta tra Lombardia ed Emilia. L'intervento di rifacimento, ben riconoscibile per estesi tratti nei profili più secchi ed integri degli ornati, è documentato nel 1903 (Buonincontri, cit., p. 235). L'opera è stata restaurata nel 1975-1976 (Buonincontri, cit., p. 229).
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0302055405
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Congregazione della Misericordia Maggiore di Bergamo
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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