Decorazione di una volta

disegno, 1775 - 1799

disegno eseguito a mano libera e con tiralinee a inchiostro nero a penna, le ombreggiature sono precisate con acquerello grigio; presenta tracce di grafite; il supporto è carta avorio

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO disegno
  • MATERIA E TECNICA carta/ grafite/ inchiostro a penna/ acquerello
  • AMBITO CULTURALE Ambito Emiliano
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche del Castello Sforzesco
  • LOCALIZZAZIONE Castello Sforzesco - complesso
  • INDIRIZZO Piazza Castello, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nell'"Indice" del tomo nel quale il marchese Giacomo Sardini lo aveva rilegato, il disegno viene definito: "Altro per lo stesso effetto [leggi: Soffitto in pittura]". Il foglio, che mostra una conduzione sicura sia nella concezione dell'impianto prospettico - si noti il deciso, riuscito sottinsù del vaso posto in angolo - che nella resa delle intense ma morbide ombreggiature, suggerite mediante l'uso esperto dell'acquerello grigio, riguarda la costruzione quadraturistica da tradursi ad affresco per un soffitto, al centro del quale era previsto uno sfondato di sagoma verosimilmente quadrangolare da campire con un tema iconografico ad oggi imprecisabile. Si tratta di una robusta intelaiatura dal solido impianto architettonico, assimilabile per tecnica e per stile al n. inv. 8,7 della stessa Collezione Sardini Martinelli, che rispetto al disegno in esame presenta un'ulteriore accentuazione dell'indirizzo classicheggiante di impronta neocinquecentesca. Qui l'autore, infatti, indulge ancora ampiamente nella descrizione di elementi decorativi dai contorni dinamici e sfilacciati di sapore barocchetto rispetto a quanto è rilevabile nel foglio compagno sopra citato, il n. inv. 8,7, che come per quello in discussione sarà da individuare tra i quadraturisti e ornatisti attivi in Emilia sullo scorcio del Settecento. Questi, infatti, sull'esempio fornito da Mauro Tesi (1730-1766) sceglieranno di orientarsi, come il bolognese Giuseppe Jarmorini (1732-1816), verso un austero neocinquecentismo, una rigorosa monumentalità di stampo accademico, senza però respingere del tutto gli aggraziati e sfrangiati motivi rococò imperanti nei decenni centrali del secolo.
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0302025929
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Gabinetto dei Disegni
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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