Tracciato geometrico delle proporzioni di colonne
disegno,
post 1625 - (?) 1699
disegno che conserva tracce della preliminare costruzione a grafite, eseguito a penna con inchiostro bruno utilizzando tiralinee e compasso; alcune linee sono puntinate; il supporto è di carta avorio con margine destro frastagliato
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO disegno
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MATERIA E TECNICA
carta/ grafite/ inchiostro a penna
- AMBITO CULTURALE Ambito Italiano
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche del Castello Sforzesco
- LOCALIZZAZIONE Castello Sforzesco - complesso
- INDIRIZZO Piazza Castello, Milano (MI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nell'"Indice" del tomo nel quale era rilegato il disegno viene definito: "Colonne". Sul foglio in esame sono rappresentati i metodi geometrici proporzionali per la costruzione di una colonna semplice e di una colonna tortile. La colonna tortile è detta anche "salomonica", perchè presente nel Tempio di Gerusalemme eretto da Salomone e riproposta nella "pergula" costantiniana che copriva la tomba di Pietro nell'antica Basilica di San Pietro. Presente nell'architettura romanica, soprattutto all'interno di chiostri e spesso binata, viene abbandonata nel primo Rinascimento e ripresa all'inizio del XVI secolo, in un primo tempo nelle raffigurazioni pittoriche, come elemento principe di riconoscibilità spaziale e temporale (Raffaello, Domenichino, Vasari) e poi in architettura (Giulio Romano). Un uso ripetuto di elementi evocativi del Tempio di Salomone e delle sue mitiche colonne, compare anche in opere di autori come Salviati, Vasari, Taddeo e Federico Zuccari, legate a Paolo III Farnese e alla sua famiglia. L'opera principale che decretò il successo in epoca barocca della colonna tortile fu comunque il baldacchino di Bernini nella Basilica di S. Pietro in Vaticano. Nella teoria architettonica la colonna tortile è descritta nel XV-XVI secolo dal Filarete (1464), da L. B. Albeti (1485), da Luca Pacioli (1509) e da Serlio (1551), mentre per il suo proporzionamento geometrico occorre riferirsi a Vignola (1562) che darà inizio allo studio di svariati metodi costruttivi che si susseguiranno nei trattati italiani, francesi e spagnoli del XVII-XVIII secolo. Per riferimenti sulle colonne tortili cfr. S. Tuzi, Le Colonne e il Tempio di Salomone, Roma 2002. Il disegno qui raffigurato presenta un tracciamento e un metodo costruttivo particolare, in quanto rispetto alle colonne tortili che si incontrano nei trattati principali, le curvature concave e convesse opposte non hanno la stessa ampiezza, ma sono costruite con cerchi concentrici che invertono la curvatura all'incrocio con il tracciato costruttivo di una colonna semplice rastremata, probabilmente mutuata da quella tracciata sul lato sinistro del foglio. Il riferimento sembra essere alle colonne tortili del Baldacchino di San Pietro, realizzato da Bernini tra il 1624 e il 1633.
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0302025912
- ENTE SCHEDATORE R03/ Gabinetto dei Disegni
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0