coniglio
Katana. Il fodero (saya) è per intero rivestito da una laccatura a fondo nero sulla quale è sparsa una fittissima trama di pagliuzze irregolari in tonalità dall'oro al marrone: è presente inoltre un motivo araldico (mon) circolare raffigurante due terminali di freccia in una doppia ruota. L'impugnatura (tsuka) è rivestita di pelle di pesce (same), e da una treccia di filo (tsuka-ito) con menuki (piastrella ornamentale che copre uno dei due bulloni sull'impugnatura) a forma di coniglio (usagi). Il fuchi, la ghiera ornamentale dell'impugnatura, mostra un alto rilievo di onde marine (nami) e fiori di crisantemo (kiku). Le impugnature dello spillone (kogai) e del coltellino, realizzate in rame, lavorato in alto e basso rilievo con ageminature in oro, shakudo e rame. mostrano una decorazione con un drago (ryu) tra le nuvole (kumo). La tsuba, ovale (tatemaru) è in ferro, in parte lavorato a giorno (jisukashi) e parzialmente ageminato in oro (nunome zogan), decorata in basso rilievo (nikubori) con motivi di stilizzazioni floreali e piccoli traghetti a tutto tondo (takabori); i due fori (rio-hitsu) sono filettati in shakudo; sono inoltre presenti due cartigli circolari, uno dorato e l'altro argentato, all'interno dei quali si distinguono nettamente due scudi araldici coronati.
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO spada
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MATERIA E TECNICA
accaio
legno/ laccatura in oro
pelle di pesce
legno/ laccatura
metallo
tessuto
- AMBITO CULTURALE Manifattura Giapponese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Polo Arte Moderna e Contemporanea
- LOCALIZZAZIONE MUDEC - Museo delle Culture
- INDIRIZZO Via Tortona 56, Milano (MI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE E' molto probabile che l'attuale composizione della katana non corrisponda all'assemblaggio originario. Troppo differenti sono infatti i vari elementi perché siano stati concepiti insieme. Coltellino e spillone sono invece parte dello stesso completo. Riguardo alla datazione, ad eccezione della tsuba di epoca precedente, si propone il XVIII-XIX secolo. Il Ferranti (v. BIB) forniva numerosi dettagli, non verificati, sulla struttura tecnica di questa spada. Gli stemmi (mon) presenti sulla superficie del fodero appartengono alla famiglia Hattori (Ferranti 1980) Il Ferranti riportava la seguente trascrizione delle firme: per il kozuka, "Kunishige Hirado ju" sull'impugnatura e "Sadakatsu Nagato (no) Kami" per la lama; riferiva inoltre che Kunishige era un cesellatore attivo nella provincia di Hizen nel 1700, specializzato nella lavorazione del rame giallo. La firma sull'anello dell'impugnatura è stata individuata e letta dal Ferranti (1980, p. 154). Si può ipotizzare che la tsuba appartenga alla tipologia cosiddetta Nanban (letteralmente "barbari del sud"), caratterizzata per la presenza di ornati ispirati dall'iconografia occidentale. Essa si potrebbe quindi datare tra la metà del XVI secolo, periodo in cui i primi europei raggiunsero le coste del Giappone, e la metà del XVII secolo, epoca in cu il governo Tokugawa vietò l'ingresso nel paese agli occidentali. Tuttavia, non si deve dimenticare che tsuba Nanban furono realizzate anche in seguito, per tutto il periodo Edo (1603-1868), soprattutto nella provincia di Hizen (isola di Kyushu), in cui si trova Nagasaki, la cittadina portuale nella quale era consentito un certo contatto con gli stranieri, prevalentemente olandesi e cinesi.
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0301978145
- ENTE SCHEDATORE R03/ Mudec - Museo delle Culture
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0