stipo - bottega veneziana (fine sec. XVI)

stipo, ca. 1590 - ca. 1599

Il piccolo stipo, racchiuso entro una cassa di legno dipinto e dorato il cui coperchio apribile cela un vano diviso a scomparti con un cassettino segreto, è composto da una facciata decorata con formelle in marmo inserite entro cornici lignee dipinte e lumeggiate d'oro. Il prospetto architettonico nasconde sei piccoli cassetti posti nelle edicole e nei timpani e un cassetto che occupa tutta la parte bassa dell'arredo.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO stipo
  • MATERIA E TECNICA legno di abete/ doratura/ intaglio/ pittura
    marmo
  • AMBITO CULTURALE Bottega Veneziana
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco
  • LOCALIZZAZIONE Castello Sforzesco - complesso
  • INDIRIZZO Piazza Castello, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il tipo di decorazione, ad arabeschi lumeggiati d'oro su fondo scuro, dei listelli di legno che contornano i rettangoli, gli ovali e i triangoli di marmi variopinti, nonché la struttura fortemente architettonica della facciata del mobile, fanno ritenere lo stipo, come già aveva proposto Clelia Alberici, opera di anonimi artigiani veneziani. Tali caratteri stilistici si riscontrano infatti anche in un piano di tavolo e in una cornice assegnati da Alvar Gonzàlez Palacios all'area veneziana e datati dallo studioso alla seconda metà del XVI secolo. Al nostro stipo possono essere avvicinati anche quello attualmente nella Rocca di Soragna, l'esemplare pubblicato da Monique Riccardi Cubiti nel 1993 e quello dell'Accademia Carrara di Bergamo dove peraltro si conserva anche una cornice ad edicola che presenta lo stesso tipo di decorazioni. Ai già citati arredi si deve aggiungere lo stipo del Castello di Bebenhausen nei pressi di Stoccarda. In questo mobile, munito tutt'ora del piano ribaltabile ad uso di scrittoio, la ripartizione architettonica della parte frontale, a motivo di due ordini di logge sovrapposte, riecheggia la struttura della facciata della Libreria Marciana progettata dal Sansovino nel 1573, mentre i sottili arabeschi dorati e i marmi policromi richiamano alla mente le coeve oreficerie veneziane, e gli intarsi marmorei che ornano la basilica di San Marco o le architetture di Mauro Codussi e Pietro Solari.
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0301976223
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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