Cavallo che pascola. Animale
scultura,
ca. 1750 - ca. 1799
Netsuke raffigurante un cavallo con il collo e la testa piegati, intento a brucare con gli zoccoli molto ravvicinati. I due fori dell'himotoshi, uno di dimensioni maggiori rispetto all'altro, si trovano sul retro della composizione.
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO scultura
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MATERIA E TECNICA
avorio dipinto
avorio tinto
- AMBITO CULTURALE Scuola Di Kyoto
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Poldi Pezzoli. Collezione di netsuke di Giacinto Ubaldo Lanfranchi
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Poldi Pezzoli
- INDIRIZZO Via Alessandro Manzoni 12-14, Milano (MI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Questo esemplare della collezione Lanfranchi esemplifica una tra le più antiche tipologie di netsuke con cavalli; le sue origini si possono far risalire per lo meno al XVIII secolo, periodo durante il quale furono attivi alcuni maestri che si dedicarono all'intaglio di analoghi netsuke, soprattutto tra quelli residenti a Kyoto. E' infatti molto probabile che questa postura, prediletta perché consentiva di sfruttare al meglio la forma della zanna d'avorio tendente per natura a restringersi in prossimità della punta, fosse concepita per primo da Tomotada, per poi essere utilizzata con risultati di grande intensità da Yoshinaga - artista anch'egli citato nel Soken kisho del 1781 - e i suoi allievi, ai quali si può attribuire un certo numero di netsuke con cavalli non firmati (Ducros 1987, p. 47, figg. 26 e 32). Tra le tante, un'opera molto simile a questa, per composizione e scelta della sezione di zanna, è illustrata in "International Netsuke Society Journal", XXV, inverno 2005, 4, p. 51.
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0301973901
- ENTE SCHEDATORE R03/ Museo Poldi Pezzoli
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0