Sezioni e dettagli di un mulino a vento

disegno, ca. 1695 - ca. 1698

disegno in scala, conserva tracce della preliminare costruzione a grafite; è eseguito con tiralinee e compasso, a inchiostro nero a penna, acquerellature colore rosa per la muratura, azzurro e grigio per parti sezionate e sfondati; il supporto sul quale è tracciato è carta colore avorio; il disegno è impaginato con la sezione principale sulla destra, i dettagli della pianta e le sezioni della copertura seguono un diverso orientamento del foglio con le sezioni della copertura in basso; il supporto era parzialmente frammentato in due parti, riaccostate in un precedente restauro

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO disegno
  • MATERIA E TECNICA carta/ inchiostro a penna/ acquerello/ grafite
  • ATTRIBUZIONI Martinelli, Domenico (1650-1718)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche del Castello Sforzesco
  • LOCALIZZAZIONE Castello Sforzesco - complesso
  • INDIRIZZO Piazza Castello, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nell'"Indice" del tomo nel quale era rilegato il disegno viene definito: "Molino pianta ed elevazione". Il disegno riporta uno studio dettagliato della struttura e dei meccanismi di un tipico mulino a vento olandese. Le prime notizie sui mulini a vento in Olanda risalgono al XIII secolo. Impiegati inizialmente per macinare il grano, dal XVI-XVII secolo sono utilizzati anche per altre attività, come segare tronchi d'albero, produrre carta, conciare le pelli e soprattutto regolare il livello delle acque dei polders, per recuperare terreni dalle vaste aree acquitrinose del paese. I primi mulini e in generale quelli posti in aperta campagna avevano dimensioni contenute ed erano realizzati in legno. A partire dal 1604 si iniziò a costruire il mulino a torre in muratura, che poteva raggiungere maggiori dimensioni in altezza e larghezza e perciò non solo poteva catturare il vento all'interno dei centri abitati o in zone che presentavano ostacoli, ma poteva usufruire di maggiore spazio per la lavorazione, per lo stoccaggio dei materiali e poteva contenere l'abitazione del mugnaio e della sua famiglia nella parte inferiore. Questi mulini, di forma circolare con vari piani al loro interno, presentavano esternamente a metà della loro altezza una balconata in legno accessibile per porre le pale in direzione del vento, regolare le tele e azionare il freno. Il mulino rappresentato in questo disegno richiama per struttura, forma e meccanismo interno, il tipico mulino a torre sopra descritto, denominato "Stellingmolen", e potrebbe rappresentarne solo la parte superiore, ossia quella adibita alla lavorazione del grano o mais. Il disegno è attribuito da Helmut Lorenz a Domenico Martinelli e si riferisce sicuramente agli anni 1695-98, quando l'architetto lucchese soggiornò nei Paesi Bassi. Si potrebbe trattare quindi della riproduzione di un manufatto da lui visto in queste regioni, da conservare come esempio o da riproporre come modello a qualche committente. L'attribuzione è provata dalla presenza della descrizione di uno "Stabilimento per far un molino di pietra a vento per macinar il grano" tra gli scritti di Martinelli (Biblioteca Statale di Lucca, ms. 1856, ff. 143r e v, 144r e v) riferita a questo disegno. Si tratta della traduzione parziale dal testo originale completo scritto da altra mano in lingua olandese, ivi presente nelle pagine successive (Lucca, Biblioteca Statale, ms1856, ff. 146r - 152v). Lo scritto riguarda la descrizione del metodo costruttivo dell'edificio con l'indicazione dei materiali (pietre di Lilla in Fiandra, legnami di rovere, calce di Dordrecht) e delle misure generali e dei singoli componenti; il disegno invece riporta un segno sommario di scala grafica ma non è quotato. La rappresentazione riguarda la sezione dell'alzato, la sezione in pianta sopra il livello del meccanismo delle pale con due dettagli e tre sezioni in altrettanti punti della copertura. Ogni elemento componente è indicato con un numero o una lettera, che non hanno corrispondenza in una legenda vera e propria, ma che sono parzialmente citate nella descrizione suddetta. Internamente, in sezione, si possono individuare i diversi livelli: la copertura accoglie il meccanismo che attraverso una serie di ruote dentate, trasmette il movimento delle pale azionate dal vento alla mola in pietra che trasforma il cereale in farina, raccolta in un secchio alla base. All'esterno si individuano le pale nella parte anteriore e l'asta che serve a manovrarle sul retro.
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0301967344
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Gabinetto dei Disegni
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2009
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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